Ancora decisivo con la maglia del Milan. Non smette di segnare e il suo valore cresce e il Diavolo gongola per il futuro
Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla buona riuscita dell’affare. Arrivato nelle ultime ore di mercato, il calciatore si era presentato con una forma fisica alquanto rivedibile.
Le prime partite di Luka Jovic sono state così davvero incolori e la sua avventura al Milan sembrava poter finire già prima di cominciare. Nessuno si era spiegato perché il Diavolo avesse deciso di mandare via Lorenzo Colombo per puntare su un giocatore che stava faticando da anni.
A Firenze, d’altronde, aveva esultato per essersi liberati di un peso e i primi mesi, effettivamente, il serbo non è riuscito a fornire alcun contributo, dando di fatto ragione agli scettici. A novembre si dava praticamente per certo un suo addio nel mercato di gennaio, ma a dicembre è arrivata la svolta.
Jovic si è sbloccato contro il Frosinone nel 3 a 1 di San Siro, per poi ripetersi contro l’Atalanta e la Salernitana. E’ arrivata anche la doppietta in Coppa Italia contro il Cagliari e poi i gol, quelli pesanti, in campionato contro l’Udinese e il Frosinone, tutti in trasferta.
Un Jovic alla Jon Dahl Tomasson, un centravanti pronto a cambiare la partita dalla panchina, una dote che in pochi hanno. Una caratteristica questa che lo rende ancor più prezioso. Sette gol in 721 minuti non sono certo pochi.
Jovic, cresce il suo valore
Jovic è un investimento che può fruttare tanto al Milan. In questi giorni si è parlato solamente di due strade percorribili: o rinnovo o addio, ma ne esisterebbe anche una terza.
Non si sta, infatti, prendendo in considerazione l’ipotesi di un rinnovo e di una cessione successiva. Una cessione che permetterebbe al Milan di mettere a bilancio un’importante plusvalenza. Impossibile non pensarci.
Luka Jovic è stata una scommessa, che il Diavolo ha vinto: sono i numeri a dirlo perché nessuno può vantare in rosa una riserva così. Il rinnovo, dunque, non può non esserci, ma è giusto anche pensare ad una sua eventuale cessione perché oggi il serbo non può valere meno di 20/30 milioni di euro e perché il player trading può appartenere anche al Milan.
E’ evidente, poi, che il futuro dell’ex Fiorentina dipenderà da Olivier Giroud, che non ha ancora deciso se continuare in rossonero o andare a svernare in America. Dando per scontato, chiaramente, l’arrivo di un nuovo centravanti giovane.