Una meteora rossonera ha ricordato le difficoltà avute quando giocava a Milano: un vero peccato che la sua carriera non sia decollata.
La storia del calcio è fatta di tanti giocatori che in giovanissima età sembravano destinati a diventare dei campioni e che poi non ce l’hanno fatta. Qualcuno lo abbiamo visto anche al Milan.
I tifosi sicuramente ricorderanno Hachim Mastour, arrivato in rossonero quando aveva solamente 14 anni. Adriano Galliani ebbe la meglio sull’Inter, mettendo sul tavolo un ricco contratto (si parlava di circa 500 mila euro netti annui ai tempi). Sembrava un grande colpo in prospettiva, però il fantasista italo-marocchino non è riuscito a diventare il calciatore che molti immaginavano. Nonostante mezzi tecnici superlativi, è mancato qualcosa di importante per fare lo step necessario. Forse le attenzioni e le pressioni su di lui sono state così enormi da condizionarlo in negativo.
Anche i prestiti al Malaga e al PEC Zwolle non sono serviti ad aiutarlo. Nell’estate 2018 è rimasto svincolato, poi ha firmato per i greci del Lamia. Nel marzo successivo la risoluzione del contratto e a ottobre 2019 la firma di un triennale con la Reggina. Ma anche in Serie C non è riuscito a emergere e neppure nella successiva stagione in B con la promozione dei calabresi. A gennaio 2021 il prestito al Carpi in C: 10 presenze e 1 gol. Nel luglio seguente risoluzione contrattuale e nel giugno 2022 è ripartito dalla seconda divisione marocchina. Ha firmato con il Renaissance Zemamra, conquistando la promozione in Botola 1 (la prima divisione), e nel luglio 2023 è passato all’Union Touarga.
Hachim Mastour ricorda il suo passato al Milan
Intervistato da Sportbible, il 25enne italo-marocchino è tornato a parlare del suo debutto con il Milan, avvenuto il 15 ottobre 2012: “Era la mia prima partita con quei colori rossoneri. Indossare quella maglia per la prima volta è stato unico, una sensazione speciale. Senti sulla palle la grandezza del club ed è bellissimo. Mi sono sentito un supereroe. Giocai quella partita con il sorriso sulle labbra e andò bene. Ho scelto il Milan perché era il progetto che mi convinceva di più“.
Nonostante fosse giovanissimo, Mastour ha anche avuto l’opportunità di essere aggregato alla Prima Squadra e Clarence Seedorf lo inserì tra i convocati per l’ultima partita della stagione, Milan-Sassuolo del 18 maggio 2014. Andò in panchina, senza giocare, ma fu una grande emozione.
Nel 2017 si ritrovò agli ordini di Gennaro Gattuso, che in una conferenza stampa aveva rivelato di avergli detto che era più famoso per i video che come calciatore. Hachim ricorda così quel momento: “È stato un malinteso. La settimana prima non mi ha parlato, ha osservato e poi mi ha chiamato nel suo ufficio. Mi ha fatto i complimenti per la serietà con cui lavoravo e ho ascoltato attentamente i suoi consigli. Mi ha parlato tanto e lo ringrazio“.
Purtroppo, le cose non sono andare come sperava: “Non ho mai vissuto la vita di una persona normale. Ci vuole molta forza mentale, dedizione e soprattutto lavorare duro. La fama mi è arrivata presto, le aspettative e lo stress fanno parte del gioco, soprattutto se hai delle qualità. Ho sofferto tanto. Ho attraversato momenti difficili, ero depresso. Ne sono uscito grazie alla mia famiglia, alla forza di volontà e alla fede“.
In Marocco ha ritrovato serenità e a 25 anni vede ancora tante stagioni da calciatore davanti a sé. Probabilmente è troppo tardi per raggiungere il livello che sognava quando approdò al Milan, però può comunque togliersi delle soddisfazioni a un livello diverso.