L’ex attaccante rossonero ha spiegato cosa non lo faceva stare sereno e il motivo del cambiamento in estate
Sono tanti i giocatori che negli ultimi anni hanno vestito la maglia del Milan, senza riuscire ad incidere come ci si aspettava. Non tutti riescono a sopportare l’urto dell’arrivo in una piazza così importante ed esigente come quella rossonera.
Giocare per un club storico come il Milan, tra i più titolati al mondo, comporta ovviamente grandi responsabilità e grande forza mentale per reggere i momenti negativi. I tifosi del Milan sono tantissimi e abituati a vedere la propria squadra primeggiare, per cui si aspettano che ogni calciatore che vesta la maglia del Diavolo sia sempre all’altezza e non commetta mai nessun errore, anche se arriva da ambienti meno importanti.
Tra questi giocatori c’è anche Junior Messias, l’esterno d’attacco brasiliano che era arrivato al Milan nell’ultimo giorno di mercato dell’estate del 2021, in prestito con diritto di riscatto dal Crotone. Alla fine la società aveva dato a Stefano Pioli l’esterno mancino da lui richiesto, dopo che i primissimi obiettivi non erano stati centrati. Il primo anno era stato duro per classe ’91, che si era comunque guadagnato il riscatto.
Messias spiega cosa non andava al Milan
Nella seconda stagione ha fatto registrare più o meno gli stessi numeri, ma il Milan ha optato alla fine per una rivoluzione in quella zona di campo, andando a prendere Pulisic e Chukwueze.
In estate allora Messias si è accasato al Genoa. L’attaccante si è raccontato al Secolo XIX e ha parlato anche della sua esperienza in rossonero, e di cosa non ha funzionato: “Quando sono venuto qui ho parlato con il club e ho detto che volevo tornare a giocare con gioia. L’entusiasmo che ho trovato qui è stato importante. Al Milan non è che non hai gioia di giocare, anche perché sei al top del top, però lì mi sono conto che scendevo in campo per non sbagliare“.
Una motivazione di pressione e di serenità nel giocare, quindi, nella scelta di Messias, che ora sembra tornato a esprimersi sui suoi livelli: “Sono stato criticato in quel periodo, e se mentalmente ti concentri su quello, alla fine sbagli. Volevo tornare ad essere quello del Crotone e ho pensato che il Genoa potesse permettermelo”.