Il Milan punta Alessandro Buongiorno del Torino per la difesa. Trattativa tutt’altro che semplice come quella che in passato ha portato un giocatore simbolo dei granata in rossonero
Alessandro Buongiorno è il grande obiettivo del Milan nella sessione invernale di calciomercato. A causa dei concomitanti infortuni che hanno privato la difesa di Tomori, Thiaw e Kalulu, i rossoneri hanno deciso di puntare sul difensore centrale del Torino per rinforzare ulteriormente il reparto dopo il ritorno di Gabbia dal Villarreal.
A confermare ulteriormente la volontà del Milan di acquistare Buongiorno è stato Gianluca Di Marzio, stando al quale i rossoneri sarebbero in procinto di presentare la prima offerta ufficiale al Torino. Il presidente Cairo ha ribadito l’incedibilità del giocatore che, in estate, ha già rifiutato il trasferimento all’Atalanta.
Una situazione, quella di Buongiorno, che per alcuni aspetti ricorda quella di una storica trattativa di mercato che, all’inizio degli anni Novanta, ha coinvolto Milan e Torino. Ci riferiamo ovviamente a quanto avvenuto con Gianluigi Lentini, all’epoca giocatore simbolo del club granata acquistato dal Milan di Berlusconi con costi esorbitanti tra prezzo del cartellino ed ingaggio per il calciatore.
Stagione 1991-92. Lentini, esterno offensivo di attacco di grande talento, è la stella del Torino di Mondonico, sconfitto dall’Ajax nella finale di Coppa Uefa. Cresciuto nelle giovanili del club, Gigi è un idolo per i tifosi granata in un momento difficile per la squadra.
La citata finale di Coppa Uefa e il terzo posto nel campionato 1991-92 rappresentano infatti la fine di un ciclo per il Torino che, in difficoltà finanziaria, sotto la presidenza di Gian Mauro Borsano, è costretto subito a cedere due titolarissimi dell’epoca ovvero Cravero e Policano.
I tifosi confidano in una permanenza di Lentini, da tempo uomo mercato. Berlusconi e Galliani colgono al volo l’occasione propizia e convincono Lentini a firmare per il Milan. Tra il club rossonero e il Torino c’era già un pre accordo per il trasferimento del giocatore valido fino al 30 giugno 1992. Decisiva sarebbe stata la volontà di Lentini che, solo in extremis, accetta l’offerta faraonica del Milan di 4 miliardi di ingaggio annui, una cifra esorbitante in quegli anni.
Al Torino sarebbero andati 18.5 miliardi, altro prezzo pazzesco in un calciomercato in cui il Milan di Berlusconi la faceva da padrone in Italia e in Europa. Pensate che, in quell’estate, oltre a Lentini, il Milan prese Savicevic, Papin, Eranio e De Napoli oltre a Boban, già ingaggiato l’anno prima e ceduto in prestito per un anno al Bari.
La firma del giocatore scatena la protesta dei tifosi del Torino. Gli ultras si ritrovano davanti alla sede del club granata e costringono la polizia a usare i lacrimogeni per disperdere le proteste. Lo stesso Lentini saluta Torino sotto un lancio di monetine dopo aver rilasciato un’intervista alla sede dell’Ansa.
Nel Milan di Capello, Lentini è subito titolare nell’annata 92-93. Segna il suo primo gol in rovesciata in Pescara-Milan 4-5. Trenta le presenze nella prima stagione con sette gol, la vittoria dello Scudetto e la delusione cocente della finale di Coppa Campioni persa con l’Olympique Marsiglia a Monaco di Baviera nella quale gioca da titolare.
La carriera di Lentini subisce una brusca battuta d’arresto nell’estate 1993. Dopo un’amichevole a Udine, il giocatore resta coinvolto in un terribile incidente stradale. Si salva miracolosamente dopo due giorni di coma. Il recupero fisico e neurologico gli fa saltare, di fatto, tutta l’annata conclusa dal Milan con l’accoppiata Scudetto-Coppa Campioni con il 4-0 rifilato al Barcellona.
L’anno seguente, Lentini torna in campo con discreta continuità specie nell’ultima parte della stagione. Segna 5 gol e si candida per un posto tra i titolari nella finale di Coppa Campioni che il Milan deve disputare a Vienna contro l’Ajax. Nonostante l’infortunio di Savicevic, Capello gli concede solo uno scampolo di partita nel trionfo dei Lancieri per 1-0.
La carriera di Lentini al Milan si chiude nell’annata 1995-96 con sole 9 presenze. Tre Scudetti, una Coppa Campioni, una Supercoppa Europa e tre Supercoppe Italiane per Gigi che passa prima all’Atalanta e torna al Torino nel 1997 in Serie B. E’ lui il capitano dei granata nello spareggio promozione di Reggio Emilia del giugno 1998 perso ai rigori contro il Perugia. L’annata seguente, Lentini ritrova Mondonico e trascina il suo Torino alla promozione. Nel 1999-2000 gioca la sua ultima stagione in Serie A che termina con un’altra retrocessione dei granata.
Nel gennaio 2001 passa al Cosenza dove resta tre anni prima di concludere la carriera tra i dilettanti. Il 6 settembre 2006, a bordo del suo scooter si scontra con un’Auto e si procura una lesione al ginocchio. Un altro incidente stradale per Lentini che si ritira nel 2012.
Un calciatore di talento, moderno che avrebbe meritato di più. Con il Milan ha vinto tutto ed ha fatto la storia. Non a caso, di quell’incredibile affare di mercato se ne parla ancora oggi a oltre trent’anni di distanza.