Il buon Fabio Capello ha espresso un’opinione spigolosa rispetto all’esonero di José Mourinho. Paragone cruciale con il licenziamento di Paolo Maldini al Milan.
È stata la notizia di giornata e ha lasciato tutti a bocca aperta. José Mourinho non è più l’allenatore della Roma. Esonero immediato per lo Special One, dopo che la squadra giallorossa ha perso malamente a San Siro contro il Milan, battuta per 3-1. La pazienza si è esaurita per la proprietà romanista. I Friedkin, dopo qualche ora di riflessione, hanno presto comunicato a Mourinho l’esonero.
I tifosi non si aspettavano un taglio netto a stagione in corso. Ma d’altronde, forse, le dimissioni presentate da Tiago Pinto e che avranno effetto dal 3 febbraio presagivano uno stravolgimento. Così è andata, tra la delusione dei tanti tifosi legatissimi allo Special One, l’unico che è stato in grado di mettere in bacheca per la Roma una Coppa Europea (Conference League).
La squadra capitolina ripartirà adesso da Daniele De Rossi, la bandiera giallorossa che avrà un gran da fare da domani a Trigoria. Ma a far parlare di più non è certamente l’arrivo di De Rossi alla Roma, quanto il licenziamento di Mourinho. Chissà per quanto tempo se ne discuterà. Intanto, Fabio Capello ha detto la sua a Sky Sport sull’esonero dello Special One, puntando nettamente il dito sulla proprietà dei Friedkin e richiamando in auge il licenziamento di Paolo Maldini al Milan.
Parole forti quelle di Capello.
Capello contro le proprietà americane
“Credo che queste proprietà americane lavorino senza rispettare le persone con cui collaborano. Si è ben visto al Milan con Paolo Maldini e oggi a Roma con José Mourinho. Non esiste sensibilità dalle loro parti, ma solo gran business. Io invece penso che serva rispetto, magari accordandosi in anticipo e non con un comunicato e una telefonata” ha detto convintamente l’ex allenatore oggi opinionista di Sky Sport. Un parere il suo che troverà grandi consensi tra i tifosi.
Fabio Capello ha poi continuato sulla stessa linea, puntando il dito sui Friedkin, a suo dire irrispettosi nei confronti di José Mourinho: “Che qualcosa non funzionasse si era capito dal fatto che non rispondevano più alle sue richieste. Lo hanno trattato nella maniera meno rispettosa possibile e parliamo di uno degli allenatori più importanti della storia del calcio. Una cosa che è successa anche a me in Russia, dove mi avvisarono all’aeroporto”.
Per Fabio Capello, dunque, le nuove proprietà americane che si stanno insediando nel calcio italiano non fanno il bene della storia dei club e dei personaggi sportivi di peso. Pensano solo ai soldi.