Secondo il noto giornale internazionale, sarà Zlatan Ibrahimovic a scegliere il tecnico su cui puntare nel prossimo futuro per il Milan.
Il Milan di recente ha fatto sapere di non aver mai preso finora in considerazione un cambio in panchina, dando ancora fiducia a Stefano Pioli per il proseguo della stagione. Anche dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, decisa da episodi arbitrali controversi, non sembra essere d’attualità il tema esonero.
Ma l’impressione generale è che il tecnico del 19° Scudetto del Milan verrà messo in disparte a fine stagione, ad un anno dalla scadenza del suo attuale contratto. Pioli lascerà spazio ad un altro allenatore, e già in questi giorni si sta decidendo su quale figura puntare ciecamente.
Secondo le ultime indiscrezioni del giornale Forbes, che ha redatto una riflessione sul Milan di Gerry Cardinale, sarà decisivo il parere di Zlatan Ibrahimovic. L’ex bomber svedese, oggi advisor di RedBird, verrà interpellato in prima persona sulle scelta del prossimo allenatore grazie alla sua esperienza calcistica indiscussa.
Ibrahimovic ha indicato a RedBird il nuovo allenatore
Forbes sarebbe inoltre già convinto della scelta numero uno di Ibrahimovic. Sembra proprio che l’ex attaccante abbia un solo nome in testa: Antonio Conte. A suo dire l’ex Inter e Juve sarebbe l’ideale guida tecnica per riportare subito il Milan a lottare per lo Scudetto e per traguardi di alto rango.
Effettivamente già nei giorni scorsi il nome di Conte ha cominciato a circolare con una certa forza dalle parti di Milanello, come opzione di lusso in vista della prossima stagione. Ibra, pur non avendo mai lavorato con lui, lo considera il migliore in circolazione per questo ruolo.
Non mancano però le criticità all’operazione. Conte infatti non si accontenterebbe di qualche tassello di prospettiva, bensì chiederebbe alla dirigenza del Milan un mercato a cinque stelle, con almeno 4-5 colpi di grande prestigio e pronti all’uso. Un’idea che esula dal progetto tecnico sposato da Cardinale, che preferisce investire solo su calciatori di prospettiva senza puntare sui cosiddetti ‘instant player’.
Potrebbe dunque scatenarsi una sorta di scontro ideologico tra Ibrahimovic e la proprietà statunitense: da una parte la voglia di vincere immediatamente e di affidarsi ad un allenatore con il dna vincente e pretenzioso. Dall’altra l’opzione di un progetto più a medio-lungo termine, con un occhio al bilancio in attivo.