Mike Maignan ha rilasciato una bella e dettagliata intervista per GQ Magazine. Il portiere del Milan si è analizzato a tutto tondo, rivelando anche dei retroscena.
Mike Maignan è indubbiamente una delle sorprese più belle del Milan degli ultimi anni. Un portiere arrivato quasi da sconosciuto e che ha scalato la vetta del successo in pochissimo tempo una volta indossata la maglia rossonera. Il Milan ha un vero gioiello tra i pali, che spera di portare quanto prima a rinnovo nonostante l’impresa sia ardua. Maignan ha adesso diverse big addosso, pronte ad offrire tanti bei soldi. Ma la sua recente intervista a GQ Magazine può far ben sperare il Milan e i suoi tifosi.
Magic Mike ha usato parole al miele per descrivere la squadra rossonera, e poi si è augurato una cosa in particolare per il futuro. Maignan ha innanzitutto parlato del successo recente e di come lo ha raggiunto grazie alle sue qualità ma soprattutto grazie alla sua forza d’animo: “Io non mi sento un portiere spettacolare: cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile. La mia filosofia, scritta anche sui miei guanti e sui miei scarpini, è “foi discipline travail patiente et humilité”. Significa “fede, disciplina, lavoro, pazienza e umiltà”: è questa la mia mentalità quotidiana. Ho lavorato molto duramente per essere dove sono oggi. Quindi sì, in un certo senso mi aspettavo di raggiungere questi livelli. E credo nel duro impegno quotidiano, ho fiducia nel mio lavoro”.
Maignan: “Non posso dire che non sono il migliore al mondo”
A Magic Mike è stato chiesto se si sente di dar ragione a chi lo indica come il miglior portiere al mondo: “Non ti dirò di no… (ride, ndr). Ci sono un sacco di portieri molto forti in circolazione, per questo continuo a lavorare sodo. Io comunque guardo solo me stesso: conosco le mie potenzialità, il massimo che posso dare”.
Mike Maignan ha infine parlato dei suoi obiettivi prefissati ma anche di quello già raggiunto col Milan nel 2022. Dichiarazione d’amore in allegato al club rossonero: “Ho molti sogni che vorrei realizzare, ma soprattutto vorrei raggiungere il massimo livello nel calcio, superare i miei limiti e lasciare un segno nella storia. Scudetto? L’atmosfera durante la parata con tutti i tifosi, quando abbiamo sfilato per la città con il bus, è stato un momento straordinario e unico. Al Milan ho trovato dei compagni di squadra e dei tifosi incredibili. Una famiglia. Qui vorrei vincere il maggior numero possibile di titoli”.
Il portierone francese ha concluso spiegando quanto è importante oggi saper usare oltre alle mani anche in piedi nel ruolo di estremo difensore: “Sono un portiere moderno. ma per essere un buon portiere è necessario saper mixare nuova e vecchia scuola. Modernità e vecchio gioco sono gli ingredienti per ottenere la migliore combinazione”.