Ecco come cambierà la Serie A ed il sistema calcio italiano nei prossimi mesi, almeno secondo l’indiscrezione di Michele Criscitiello.
Da tanti anni si discute e si vocifera di una rivoluzione del calcio italiano, per quanto riguarda struttura, nome e composizione. In molti auspicano un ritorno ai vecchi dettami, quando la Serie A italiana era a 16 o 18 squadre, con ben quattro retrocessioni e molta più competitività in zona Scudetto e salvezza.
Rivoluzione che stavolta potrebbe avvenire sul serio. Lo ha rivelato il giornalista Michele Criscitiello, direttore dell’emittente Sportitalia, lanciando l’indiscrezione sul piano che starebbe preparando il presidente federale Gabriele Gravina, deciso a rivoltare l’attuale format del campionato per cercare di rendere il calcio nostrano più appetibile, anche ai broadcaster esteri.
Sembra proprio che Gravina sia intenzionato a cambiare totalmente il format non solo della Serie A, ma anche della B e della Lega Pro, diminuendo in linea generale il numero delle squadre partecipanti alle prime tre leghe professionistiche italiane. Modifiche che non faranno piacere a tutti i club coinvolti.
Gravina cambia tutto: la Serie A torna a 18 squadre
Questi i dettagli svelati da Criscitiello, che ha intercettato i piani del presidente Gravina. In primis il ritorno della Serie A a 18 squadre, format abbandonato dalla massima lega calcistica nella stagione 2004-2005, quando fu introdotto per la prima volta il sistema a 20 club.
Riduzione del numero di squadre anche in Serie B, sempre dalle attuali 20 a 18 squadre partecipanti. Infine il cambiamento più drastico: Gravina vorrebbe portare la Serie C dal format di 60 club divisi in tre gironi ad un solo campionato da 18. Una vera e propria rivoluzione che non viene vista di buon occhio da tutti.
Secondo Criscitiello tra i pareri più favorevoli a questo drastico cambiamento e riduzione del formato vi sono i presidenti di alcuni top club italiani. In particolare Beppe Marotta come rappresentante dell’Inter e Claudio Lotito patron della Lazio, pronti ad avallare il nuovo format. Idem Aurelio De Laurentiis, anche se il presidente del Napoli avrebbe voluto una riduzione della A a 16 squadre.
Sono invece pronte a fare muro le cosiddette piccole o provinciali, che vedrebbero ridotte le proprie possibilità di competere nel calcio che conta. Non a caso le prime consultazioni in ambito di FIGC e Lega hanno già trovato delle spaccature piuttosto evidenti tra le proposte delle big ed i malumori delle altre.