La decisione definitiva sulla disputa è arrivata direttamente dalla Cassazione e dà ragione al club: tutto rimarrà come prima
Non tutti erano a conoscenza di una causa fatta da un grande ex campione del Milan. Stiamo parlando della questione che riguarda Gianni Rivera e i suoi cimeli esposti, che sono esposti al museo di San Siro.
L’ex calciatore, che ha vissuto di fatto un’intera carriera con la maglia del Diavolo, si era mosso per inibire l’esposizione nel museo del Meazza di alcuni cimeli che ne ricordavano la carriera ventennale milanista. Si tratta di un busto, una maglietta e alcuni immagini e oggetti. La notizia è stata riportata da Il Giorno, che spiega che Riviera aveva chiesto un risarcimento danni “per utilizzazione abusiva della sua immagine”.
Il motivo per cui il Golden Boy riteneva l’utilizzo dei cimeli abusivo era perché fatto senza il suo consenso e a scopo di lucro. Al Tribunale Civile di Milano, in primo grado, era stato proprio Rivera ad avere la meglio, ottenendo un risarcimento di 200mila euro dalla società rossonero. Il verdetto è però poi stato ribaltato in Appello. L’ex Pallone d’Oro ha quindi deciso, tramite i suoi legali, di rivolgersi alla Cassazione.
L’area espositiva dello stadio era definitiva ‘museo’ e da qui ne discerne il via libera a usare immagini e oggetti senza il consenso dell’interessato, e ciò è stato contestato da Rivera. Anche il biglietto di 7 euro per l’entrata ne testimonia lo scopo di lucro.
Nonostante ciò, secondo i giudici della Cassazione le cose non stanno così. La sentenza specifica che l’esposizione non è “strumentale a pubblicizzare altre attività della società” e il prezzo del biglietto è “di entità modesta” e si giustificano con la necessità di coprire i costi. Sono inoltre state individuate le finalità culturali e didattiche del museo, perché i giovani possano sapere chi è stato Gianni Rivera.
Il ragionamento ha subito quindi un ribaltamento completo e non c’è dunque lesione della personalità del diretto interessato. I cimeli hanno una funzione culturale, con lo scopo di “far rivivere ai tifosi la gloria dei campioni del passato” e la mostra “serve a farglieli conoscere indirettamente”. Rivera perde quindi la causa contro il Milan e non otterrà quindi nessun risarcimento danni.