Con la cancellazione del Decreto Crescita inevitabilmente cambieranno le strategie di mercato e dei rinnovi. Il punto della situazione
Sarà un mercato diverso quello che il Milan è pronto a vivere nel 2024. Il Diavolo così come tutte le altre squadre italiane non potrà più usufruire del Decreto Crescita.
Acquistare all’estero, dunque, non sarà più vantaggioso come prima. Mettere le mani su giocatori come Ruben Loftus–Cheek o Christian Pulisic, ai quali sono stati garantiti ricchi contratti grazie alle agevolazioni fiscali della legge, sarà sicuramente più complicato.
Gli effetti dell’eliminazione del Decreto Crescita saranno immediati. Guirassy ad esempio ora è più lontano dal Diavolo, che difficilmente deciderà di accontentare le richieste dell’attaccante mettendo sul piatto uno stipendio netto da quattro milioni di euro.
Il tetto salariale al netto del Milan potrebbe adesso abbassarsi. Il club rossonero ci penserà più di una volta, infatti, prima di far firmare un ricco contratto alle cifre sopracitate. Il calcio italiano rischia di diventare meno competitivo. Giorgio Furlani lo ha dichiarato in più di una circostanza, come il Decreto Crescita sia stato uno dei pochi fattori a tenere a galla la Serie A e le sue squadre in campo europeo.
Facile pensare adesso che la politica rossonera possa essere ancor più incentrata sui giovani: assistere a colpi alla Olivier Giroud sarà adesso certamente più complicato. Investire su elementi con contratti non alti potrebbe essere la linea da seguire.
In questi giorni si è parlato tanto del rinnovo di Mike Maignan. Il portiere è uno dei calciatori arrivati grazie al Decreto Crescita.
Il Milan si è sempre detto ottimista di riuscire a blindare il suo estremo difensore, ma ora serviranno più soldi per garantire uno stipendio paragonabile a quello di Rafa Leao. E’ evidente che se il Diavolo decidesse di arrivare a quelle cifre, Maignan diventerebbe il calciatore che più costa alle casse rossonere.
Anche un eventuale rinnovo di Olivier Giroud alle stesse cifre percepite attualmente costerebbe di più al Diavolo. Discorso identico, chiaramente, per Theo Hernandez, che come Maignan ha un accordo fino al 30 giugno 2026. I prossimi saranno sicuramente giorni di riflessioni soprattutto per Giorgio Furlani, che dovrà dare una linea guida, magari diversa, sul mercato dettata dalla cancellazione del Decreto Crescita. Per il Milan, così come per tutte le altre, squadre inizia una nuova era, un po’ più complicata e costosa.