L’ex allenatore del Milan ha commentato ancora una volta il momento in casa Milan, additando le difficoltà anche a un’altra questione
Il Milan sta vivendo di certo uno dei momenti più difficili degli ultimi anni e la situazione ha sicuramente diversi responsabili. La squadra di Stefano Pioli arriva a Natale a -11 dal vertice ed è stata anche eliminata ai gironi di Champions League.
Il pareggio all’Arechi contro la Salernitana per 2-2 ha fatto tornare a discutere tanto in casa rossonera. L’allenatore ha senza dubbio le sue colpe nella gestione della squadra, ma i fattori che stanno condizionando il rendimento dei rossoneri sono più di uno. Tra questi c’è chiaramente quello degli infortuni, che con il problema muscolare occorso a Tomori sono già saliti a 30 da inizio stagione, per un record storico.
Il problema infortuni va ricondotto allo staff, ma non si può additare i risultati negativi solo a questo. Su un’altra questione continua a insistere invece Arrigo Sacchi, che sulle pagine della Gazzetta dello Sport esprime ormai frequentemente la sua opinione. Sacchi, che con il Milan ha vinto praticamente tutto fra il 1987 e il 1990, non è dell’idea che la questione infortuni sia la sola causa delle difficoltà del Diavolo.
Per l’ex tecnico rossonero il problema è il mercato
Il Milan ha iniziato a fare fatica già prima delle tante assenze e, ad ogni modo, alcuni risultati negativi come quelli contro formazioni inferiori sulla carta come Udinese, Lecce e, appunto, Salernitana, non possono essere riconducibili sono agli indisponibili.
L’ex allenatore dei rossoneri individua il peccato originale nel mercato estivo: “Sono stati acquistati soltanto giocatori stranieri, che non venivano da esperienze brillanti e, in più, dovevano abituarsi al calcio italiano. Ma lo vogliamo capire che per un ragazzo che arriva dall’estero è complicato sintonizzarsi sulla nostra lunghezza d’onda”.
Sacchi ha poi aggiunto a riguardo: “Hanno avuto difficoltà anche grandissimi campioni. Se costruisci una squadra completamente nuova e basata sugli stranieri, sarebbe necessario avere pazienza. Ma la pazienza nel calcio, si sa, è una merce rara”.