onaOre di riflessione sulla posizione di Pioli, per la prima volta a serio rischio esonero. Chi prenderebbe il suo posto? Il Milan valuta tre opzioni
L’indiscrezione della Gazzetta dello Sport ha scosso l’ambiente Milan. Per la prima volta ci sono serie rifelssioni in corso sulla posizione di Stefano Pioli in seguito al deludente pareggio contro la Salernitana. Non solo i risultati: l’allenatore è in bilico anche per la svalutazione dei alcuni giocatori, per la dolorosa e inspiegabile questione infortuni e anche per alcune dichiarazioni che non sono piaciute ai piani alti.
La società si è presa quindi del tempo per valutare concretamente l’esonero. Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere decisivo: ieri era a Salerno con la squadra per il suo debutto da dirigente. Ha assistito all’ennesimo spettacolo indecente, ad un Milan senza capo né coda, senza idea di gioco e distrutto dall’ennesimo infortunio (quello di Tomori è il 30esimo in stagione, in soli 4 mesi). L’esonero è una possibilità, si attendono aggiornamenti nelle prossime ore. Ma la domanda che i tifosi si fanno è: chi prenderà eventualmente il suo posto? Il club rossonero non avrà molto tempo a disposizione per decidere in caso di esonero di Pioli perché fra una settimana si gioca di nuovo. Ecco perché l’opzione più probabile è e resta la promozione di Ignazio Abate dalla Primavera, favorito anche dai tanti suoi giocatori che sono ormai in pianta stabile in prima squadra (Camarda, Simic, Nsiala, Zeroli) e dal suo rapporto con Ibrahimovic. Non è però l’unica possibilità.
In caso di esonero di Pioli la società si ritroverà di fronte ad una situazione molto delicata. Che il tecnico di Parma sia arrivato alla fine di un ciclo tecnico è palese, e non da oggi. Il suo Milan è un disastro da gennaio 2023 e, nonostante una campagna acquisti da 130 milioni (avallata anche dallo stesso Pioli), continua ad esserlo. Gravi problemi tattici e di condizione: la situazione infortuni è imbarazzante, la più assurda d’Italia e d’Europa. Un problema che l’allenatore si porta dietro da quando è arrivato al Milan.
Sostituirlo, dicevamo, non sarà per nulla semplice. Molto probabile che alla fine la società opterà per un traghettatore. La sensazione che la stagione sia ormai compromessa è molto forte, ecco perché si cercherà una figura che potrà gestire la rosa e portarla almeno al quarto posto, per poi ripartire a giugno. Abate, come anticipato, è la prima scelta ma non è l’unica. Fra le opzioni ci sono anche due possibili ritorni: Roberto Donadoni e Andriy Shevchenko (che verrebbe accompagnato da Tassotti, proprio come con l’Ucraina).
Donadoni è senza occupazione da ormai diversi anni: l’ultima esperienza in Cina, allo Shenzhen, finita nel 2020. Finito un po’ nel dimenticatoio, nonostante il buonissimo lavoro fatto con Bologna e Parma, l’ex giocatore rossonero potrebbe essere la figura adatta per riportare un po’ di serenità a tutto l’ambiente. Conosce benissimo il Milan, conosce benissimo Milanello. I valori rossoneri sono una cosa importante (sottovalutata da RedBird quando ha scelto di allontanare Maldini e poi Tonali) e lui li rappresenterebbe in campo, con Ibrahimovic a dargli una mano.
Per lo stesso motivo Shevchenko, attualmente libero dopo l’esperienza con il Genoa un anno fa, è fra le idee del club. Inoltre, l’attaccante ucraino (che ha allenato anche la sua Nazionale) lavora con Tassotti, suo allenatore in seconda, questo significherebbe portare a Milanello due che di Milan ne sanno. Un’ottima soluzione per tappare il buco lasciato da Pioli, riportare tranquillità in tutto l’ambiente (anche i tifosi accoglierebbero volentieri una figura dai valori milanisti) e accompagnare questa squadra verso la qualificazione in Champions League. La squadra, che è una delle più forti di tutta Italia (è dietro solo all’Inter), potrebbe raggiungere l’obiettivo con un gestore in panchina per poi iniziare un nuovo progetto a giugno.