Quello di venerdì 22 dicembre sarà il quarto Salernitana-Milan all’Arechi in Serie A. Il primo confronto ha avviato una cavalcata memorabile per i rossoneri. Ve lo ricordate ?
Stagione 1998-99, il Milan, in macerie dopo l’ultima annata con Fabio Capello in panchina, decide di avviare un nuovo ciclo affidandosi a Alberto Zaccheroni.
L’artefice di quella che resta l’Udinese meglio piazzata in Serie A (3.a nel campionato 1997-98), arriva in rossonero per rifondare una squadra reduce da un deludentissimo decimo posto e da una finale di Coppa Italia persa rocambolescamente contro la Lazio di un giovanissimo Alessandro Nesta.
Accolto senza troppo entusiasmo, Zaccheroni si porta da Udine due dei suoi fedelissimi ovvero il difensore danese Thomas Helveg e Oliver Bierhoff, capocannoniere l’annata precedente con 27 gol. A loro si aggiungono altri nuovi arrivi ovvero i difensori N’Gotty e Ayala, il portiere tedesco Lehmann, l’ala Andres Guglielminpietro e i giovani Ambrosini e Coco, rientrati dal prestito a Vicenza.
Non è certo tra le favorite per il titolo quel Milan, anche se qualcosa di buono si era visto nel precampionato e all’inizio della Serie A. All’esordio, i rossoneri rifilano un netto 3-0 al Bologna di Mazzone poi, alla seconda giornata, il 20 settembre 1998, disputano la prima assoluta in A allo stadio Arechi contro la neopromossa Salernitana.
Salernitana-Milan, il primo precedente all’Arechi
Una squadra di buon livello quella allenata da Delio Rossi che annoverava tra gli altri Marco Di Vaio, Rigobert Song capitano del Camerun, Roberto Breda, David Di Michele, Marco Rossi e il futuro idolo dei social, Ighli Vannucchi, ai quali si sarebbe aggiunto, nel mercato di gennaio, un certo Gattuso.
Il primo precedente in Serie A tra Salernitana e Milan si gioca in un Arechi tutto esaurito. Nella prima frazione di gioco, i padroni di casa sfiorano per due volte il vantaggio con la traversa di Di Vaio e il tiro di Chianese di poco alto. Il Milan esce alla distanza. Una traversa anche per i rossoneri con Guly poi il vantaggio nella ripresa. Cross di Albertini su punizione e Bierhoff svetta in area. Imparabile la parabola su colpo di testa dell’attaccante tedesco che si infila alle spalle di Balli.
Sarà il primo dei tanti gol di testa in quella stagione per il bomber tedesco che si divora il raddoppio prima dello 0-2 segnato da Leonardo con una fortuita deviazione su tiro di Weah. A tempo quasi scaduto, capitan Breda fissa l’1-2 finale con una punizione che batte Lehmann.
In quel 20 settembre 1998, all’Arechi di Salerno, il Milan ha conquistato la prima di sette vittorie in trasferta, tutte decisive per uno Scudetto tanto memorabile quanto inaspettato, conquistato con una rimonta travolgente sulla Lazio di Vieri e Eriksson. Di fatto, con quei tre punti, Bierhoff e compagni avviarono una cavalcata vincente che, settimana dopo settimana, avrebbe fatto ricredere anche chi – come nella recente annata Scudetto 2021-22 – non dava alcuna chance Scudetto a quel Milan.
Destino inverso per la Salernitana che, al termine di quel campionato, sarebbe retrocessa in B. Peraltro, all’ultima giornata, i destini di rossoneri e amaranto erano legati tra loro. Il Milan doveva vincere a Perugia per conquistare lo Scudetto. Stessa situazione per la Salernitana che doveva battere il Piacenza (cui sarebbe bastato un pareggio), in una sorta di spareggio salvezza, e sperare in un concomitante passo falso degli umbri.
A Piacenza finì 1-1, un pari che non è servito a evitare la retrocessione degli amaranto. Il giorno dopo quella partita, su un treno che trasportava i tifosi campani di ritorno a Salerno, l’accensione di un fumogeno ha provocato un incendio a bordo. Morirono quattro tifosi della Salernitana, tutti giovanissimi. Una tragedia immane che ha fatto passare decisamente in secondo piano il deludente risultato ottenuto sul campo.