In occasione dell’allenamento della squadra rossonera, Zlatan Ibrahimovic ha fatto la sua prima apparizione in veste di dirigente
Finalmente. Dopo esser stato fermato da una fastidiosa influenza, che gli aveva finora impedito di presentarsi ufficialmente alla squadra nella sua nuova veste di Senior Advisor del club, Zlatan Ibrahimovic ha fatto il suo ‘esordio’ sui campi di Milanello per la prima volta dall’avvio della nuova collaborazione con la società meneghina.
Il totem svedese, che aveva dovuto forzatamente rinunciare anche all’abbraccio di San Siro – e del suo vecchio amico Adriano Galliani – in occasione di Milan-Monza di domenica scorsa, ha finalmente rotto gli indugi materializzandosi a Milanello, dove erano presenti anche il capo scout Geoffrey Moncada e il Ds Antonio D’Ottavio.
Come riferito dalla nostra redazione, lo scandinavo ha approfittato del lavoro in campo degli ex compagni per un saluto che sa anche tanto di stimolo per le nuove sfide che attendono la compagine rossonera.
In attesa di capire se l’ex campione rilascerà delle dichiarazioni ufficiali dopo il primo incontro, i giocatori hanno potuto prendere contatto con un personaggio che non resterà certo ai margini del processo decisionale della società.
Sebbene non sia ancora effettivamente chiaro di cosa si occuperà l’ex fuoriclasse nel suo nuovo ruolo dirigenziale – ovviamente il primo da quando ha appeso gli scarpini al chiodo – appare evidente come lo svedese non sia venuto a fare solo l’uomo immagine.
Coinvolto direttamente dal patron Gerry Cardinale, che ha voluto approfondire il discorso su una sua inclusione nel club attraverso fitti colloqui – dapprima informali, poi ufficiali – Zlatan inizia a prendere confidenza con quel mondo che ha sempre vissuto da protagonista in campo. E che ora dovrà e vorrà modificare attraverso decisioni derivanti dalla sua carica istituzionale.
Il carisma è sempre quello. La voglia di essere il numero uno – anche se con sole decisioni prese dall’alto – non manca. Ibra potrà continuare ad essere un punto di riferimento anche nel lavoro quotidiano della squadra, che fino allo scorso anno era abituata a sentire i suoi discorsi motivazionali nello spogliatoio. O con messaggi direttamente sui propri cellulari.
La sua figura, secondo molti addetti ai lavori, andrà a colmare quella lacuna lasciata libera da Cardinale con l’improvviso licenziamento di Paolo Maldini. Proprio colui che fece di tutto per riportarlo in rossonero nel gennaio del 2020. Un ideale passaggio di consegne che tutti sperano possa portare nuove soddisfazioni e nuovi trionfi al club.