Il portiere del Frosinone ha rilasciato una lunga intervista e ha commentato anche il coro di sfottò dei rossoneri nei suoi confronti
Un paio di settimane fa il Milan batteva il Frosinone a San Siro per 3-1 nella 14esima giornata di campionato grazie alle reti di Jovic, Pulisic e Tomori. Il risultato fa pensare a una vittoria semplice ma i rossoneri hanno affrontato un avversario ostico che all’inizio ha creato delle difficoltà.
Una sconfitta molto amara per i ciociari e soprattutto per il suo portiere, il giovane Stefano Turati, che sta disputando una stagione sorprendente, per la prima volta da titolare in Serie A. Il classe 2001 è uno degli estremi difensori più interessanti del panorama italiano e non solo, e per lui era una partita particolare, dato che è cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Inoltre, è un grande tifoso dei nerazzurri.
Turati ha rilasciato una lunga e stravagante intervista a Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato in maniera aperta e senza troppi problemi. Ha commentato la foto che gira sui social di lui sugli spalti a vedere la fine di Coppa Italia dello scorso anno tra Inter e Fiorentina, ammettendo che è andato anche al derby di ritorno in Champions League.
Un interista sfegatato e i suoi idoli sono i protagonisti del Triplete, ma quando ha subito gol da Dimarco da centrocampo non ci ha dormito la notte.
Nel corso dell’intervista è stato chiesto a Turati anche di commentare il coro della Curva Sud dei rossoneri nei suoi confronti ‘Se c’è in porta Turati è gol’. Un coro di sfottò che però il portiere del Frosinone ha accettato.
Queste le sue parole: “Se ho rosicato? Sono stati anche troppo bravi, hanno cantato in pochi e per poco tempo. In quel momento mi sarei voltato verso di loro e li avrei mandati a fanc**o tutti, però ho pensato che sono tifoso anche io e al posto loro avrei fatto lo stesso, se non peggio”. Una cosa normale, dunque, per lui, che sa cosa significa essere un tifoso e capisce la rivalità cittadina.
Turati ha poi raccontato la sua esperienza attuale al Frosinone e la voglia incredibile di far bene di tutto il gruppo, a partire dall’allenatore. “Siamo giovani e perciò affamati. Di Francesco è arrivato qui con una grande voglia di rivincita. Ma la verità è che andiamo a 3mila e lavoriamo duro”.