La posizione di Stefano Pioli come allenatore del Milan è ancora piuttosto traballante. Ma il vero rischio esonero può arrivare così.
Non possiamo certo dire che il Milan si in crisi. Perché la squadra rossonera non sta disputando una stagione totalmente flop, ma è ovvio che la discontinuità di risultati e di prestazione sta mettendo in difficoltà il cammino in campionato ed in coppa.
Basti pensare che stasera, nell’ultima gara del girone di Champions League, il Milan ha un solo risultato a disposizione: battere il Newcastle e sperare che il Borussia Dortmund faccia il suo dovere contro il PSG. Una notte strana da cui dipenderà il destino europeo dei rossoneri, e non soltanto.
Infatti c’è sempre grande attenzione e osservazione sulla posizione di Stefano Pioli. L’allenatore milanista è di nuovo al centro di critiche, considerato uno dei primi responsabili di una stagione troppo altalenante. L’hashtag #PioliOut spunta ormai sempre più spesso sui social media e anche la proprietà RedBird sta facendo valutazioni sulla guida tecnica.
Nessun ultimatum a Pioli, ma a Newcastle servirà un grande Milan
Secondo quanto riportato oggi da Tuttosport, la proprietà rossonera non avrebbe dato alcun ultimatum a Pioli. Non vi sono scadenze imminenti relative al suo lavoro. Certo, l’eliminazione ai gironi di Champions League rappresenterebbe una grossa delusione per tutti, ma dipende anche come maturerà.
Infatti Pioli rischia nel concreto il posto solo in un caso: ovvero se stasera il suo Milan uscirà dal St. Jame’s Park con le ossa rotte, sconfitto malamente come è accaduto a Parigi e contro il Borussia nell’ultima giornata di Champions. Un altro k.o. pesante in Europa non verrebbe preso positivamente da Gerry Cardinale, anche per una questione legata alla nomea ed al brand Milan.
Servirà un Milan che, a prescindere dal risultato finale e dalla classifica che leggeremo domattina, faccia vedere il suo vero spirito. Quello di una squadra che in Europa può giocarsela con tutti, a testa alta e senza timori reverenziali. Un po’ come lo scorso anno, quando il cammino europeo si è concluso solo in semifinale di Champions.
In questo caso Pioli manterrà senza dubbio il posto e verrà lasciato lavorare senza ulteriori pressioni, consapevole che altre cadute potrebbero metterlo seriamente in discussione. In campionato deve anche guardarsi da Bologna, Roma e le altre rivali in zona Champions, che rischiano di avvicinarsi in maniera chiara al terzo posto attuale del Milan.