L’ex portiere del Milan ha rilasciato delle dichiarazioni cruciali su due estremi difensori che con i colori rossoneri c’hanno e c’hanno avuto a che fare: Maignan e Donnarumma
Probabilmente, sin quando la sua carriera sarà attiva, non si smetterà di parlare di quanto Gianluigi Donnarumma possa aver sbagliato a lasciare il Milan. Per lui e per le sue scelte parlano i fatti. Andando al Paris Saint Germain, l’ex portiere rossonero ha sicuramente peggiorato la sua immagine, l’opinione che gli appassionati hanno di lui. Tanto da un punto di vista di etica morale, che tecnico e prettamente di campo. Un’opinione netta e critica l’ha data su Donnarumma un altro ex Milan. Parliamo di Angelo Pagotto, oggi preparatore dei portieri dell’Avellino, con un passato tra i pali rossoneri.
Ai microfoni di serieanews.com, Pagotto è stato chiamato a dire la sua su diversi profili di portiere. Sommer dell’Inter, Meret del Napoli, ma anche Maignan e appunto Donnarumma. Di seguito uno stralcio dell’intervista all’ex Milan, focalizzato sul portiere francese e su quello del Paris Saint Germain.
Pagotto: “Maignan ha fatto fatica dopo l’infortunio”
Alessio Pagotto ha parlato innanzitutto dell’attuale portiere del Milan, Mike Maignan. Gli è stato espressamente chiesto se sia al momento il migliore estremo difensore al mondo. Lui si è così espresso: “E’ partito molto bene il primo anno. Poi ha avuto il grave infortunio, è rientrato e ha fatto fatica. Pian piano sta tornado ai suoi livelli. Ma il Milan non sta facendo bene e quindi purtroppo non viene sottolineata la sua bravura. Nel momento in cui i rossoneri riusciranno a vincere qualcosa, si accorgeranno che hanno un gran portiere tra i pali. Se ne sono accorti già quando hanno vinto lo Scudetto”.
L’ex portiere è poi passato al capitolo spinoso che riguarda Gianluigi Donnarumma. Ha usato parole un po’ dure, ma probabilmente realiste, per descrivere le sue qualità ma soprattutto le sue scelte. “E’ partito troppo forte. Nel senso che già da giovane aveva degli ingaggi stratosferici. Così fatichi a metterti in discussione. Tutto gira intorno ai soldi. Se questo ragazzo a 20 anni già guadagnava 8 milioni di euro, oggi si è pregiudicato una crescita tecnica incredibile. Poi è andato al PSG sbagliando. E’ un portiere che ha dato il 65-70% delle possibilità che può dare. Ha ragionato per i soldi e non per la sua crescita tecnica e professionale. Un po’ come questa storia dell’Arabia Saudita. Un conto è avere 30 anni e hai già fatto gran parte della tua carriera, un altro è essere giovane e fare un percorso di crescita. Puoi rovinarti. Prendi i soldi, ma finisci lì”.