L’ex allenatore del centrocampista rossonero ai tempi dell’AZ Alkmaar è tornato indietro per svelare un retroscena
Pascal Jansen lo ha visto crescere. Pascal Jansen ha contribuito a farlo diventare il giocatore che è. L’attuale allenatore dell’AZ Alkmaaar, club nel quale Tijjani Reijnders ha militato dal 2018 al gennaio 2020 e successivamente dall’agosto dello scorso anno fino all’estate del 2023, lo conosce forse meglio di chiunque altro.
La gara di campionato che incombe sul destino del Milan – l’impegnativa sfida di Bergamo, sempre pericolosa se torniamo con la memoria a quanto accaduto nel dicembre di 4 anni fa – è stata l’occasione per una lunga chiacchierata che Jansen ha intrattenuto con La Gazzetta dello Sport.
Il motivo è semplice: nelle fila rossonere gioca il 25enne nativo di Zwolle, in quelle nerazzurre un certo Teun Koopmeiners, validissimo centrocampista della Dea anch’egli ex AZ nel lungo periodo 2017-21. Quale migliore circostanza, allora, per fare un parallelo tra i due, spiegando le diverse caratteristiche, tecniche e caratteriali, che li hanno portati ad esplodere in momenti diversi delle proprie carriere pur essendo coetanei?
Jansen non si è tirato indietro, svelando dei succulenti retroscena sui due ex pupilli che ora fanno faville in Serie A.
Jansen tesse le lodi di Reijnders: “Fa sempre la giocata giusta”
“Teun e Tijjani sono due calciatori e due ragazzi speciali, che ho avuto la fortuna di veder crescere e diventare grandi“, ha esordito Jansen. “Teun è sbocciato prima, per via del carattere: non si spaventa di fronte a nulla, infatti lo promossi a capitano della squadra quando era ancora giovanissimo. Tijjani ci ha messo un po’ di più, ma è stato bravo ad avere pazienza e ora è un centrocampista di livello internazionale”, ha proseguito.
“Il miglior pregio di Koopmeiners è la professionalità, che nasce dall’educazione in famiglia. Per via del suo eccezionale sinitro lo allenammo sin da ragazzino sui calci da fermo perché aveva già allora un radar al posto del piede. La miglior dote di Reijnders è invece l’affidabilità. Tijjani gioca tranquillamente 50 partite all’anno senza mai abbassare il livello fisico e mentale. Lo metti in campo e già sai che correrà i suoi 12 chilometri facendo sempre la giocata giusta“, ha concluso Jansen.
I due connazionali, nonché amici, incroceranno spesso i loro scarpini nel delicato match del Gewiss Stadium. Il Milan non può permettersi di perdere altro terreno nei confronti delle prime della classe, con la Juve che ha già tracciato la strada vincendo ieri contro il Napoli. L’Atalanta, dal canto suo, deve risollevare una classifica che al momento la vede all’ottavo posto, a quattro punti dalla zona Champions League.