Intervista esclusiva a Massimo Donati, il doppio ex della sfida tra Atalanta e Milan fotografa il momento delle due squadre che sabato si affronteranno a Bergamo.
La 15ª giornata di Serie A propone una sfida che potrebbe rivelarsi spartiacque della stagione, seppur in chiavi differenti, per Milan e Atalanta. La gara di Bergamo si terrà sabato alle 18 e si preannuncia come sempre ostica.
Il match tra rossoneri e bergamaschi però è anche un’occasione per ricordare tanti ex che hanno vestito entrambe le maglie. In questo caso per presentarci la partita abbiamo intervistato in esclusiva Massimo Donati, cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Con la Dea esordì in A e si mise particolarmente in luce tra il 1999 e 2001, fu quindi acquistato dal Milan nel 2001-02.
Chi arriva meglio alla sfida?
Diciamo entrambe, perché alla fine l’Atalanta è incappata nella classica giornata storta, una delle più brutte con Gasperini negli ultimi tempi, però tutto sommato sta facendo lo stesso bene così come anche il Milan, tra alti e bassi. Sono squadre che stanno lottando per il vertice, non ne vedo una in particolare in calo.
Una sconfitta o un pareggio sarebbero più fatali al Milan per la corsa Scudetto o all’Atalanta per quella alla zona Champions League?
Ma no, è ancora presto. Di fatale adesso c’è ben poco. Logicamente è meglio fare risultato, però non è che un risultato negativo comprometterebbe qualcosa. Più che altro perdere può essere più pericoloso a livello di testa.
Chi è meno tranquillo tra Pioli e Gasperini per il conseguimento degli obiettivi stagionali in vista di una riconferma?
Sono entrambi allenatori che sono lì da parecchi anni, Gasperini qualcuno in più, ma Pioli ha vinto uno Scudetto. Parliamo di allenatori bravi, forti e che sanno gestire squadre di questo calibro. Io ad oggi li rivedrei confermati entrambi, ma poi il calcio è strano e bisognerà vedere anche l’evolversi della stagione.
Una sfida in cui si contano tante assenze e tentativi disperati di recupero, chi ha quelle più pesanti?
Credo il Milan. Hanno tanti infortunati, una cosa un po’ inusuale. Credo soprattutto a livello difensivo, poi l’allenatore prova ad aggiustare le cose con quello che ha, ma è normale che dietro manchino un po’ troppi giocatori.
Chi devono temere maggiormente le due squadre degli avversari?
Credo l’organizzazione di gioco di entrambi, nonostante siano gli individui che esaltano le squadre. Credo però che entrambe sappiano quello che fanno e hanno un gioco ben consolidato, quindi credo che sarà una bella partita.
Massimo Donati dopo aver appeso gli scarpini al chiodo diventa allenatore iniziando la sua esperienza in Scozia, dove aveva chiuso la carriera. Oggi è il tecnico del Legnano, che milita in Serie C.
L’emergenza infortuni al Milan le sembra un caso anomalo? E quanta responsabilità può avere lo staff di Pioli o eventuali gap di comunicazione con lo staff sanitario?
Da fuori non si può mai sapere quindi non mi permetto assolutamente di fare ipotesi. A volte può essere anche una casualità, però è chiaro che quando iniziano ad esserci tanti, tantissimi infortunati qualche errore c’è però da fuori è difficile sapere quale. Sta a loro fare le valutazioni su cosa è stato fatto e come.
Vista con gli occhi dell’ex calciatore, cosa è cambiato in questi anni? Il doppio impegno in certi periodi c’è sempre stato, ma adesso come mai ci sono così tanti infortuni?
Perché i ritmi sono molto più alti. Oggi per giocare a calcio bisogna andare molto più forte e per andare così forte bisogna allenarsi fortissimo. Quindi è normale che poi quando vai sempre forte per mantenere questi ritmi possa accadere questo.
Nella sua esperienza rossonera Donati ha ovviamente avuto come capitano Paolo Maldini, che recentemente ha rotto il silenzio dopo la sua discussa separazione dal Milan.
Che ne pensa di quello che ha detto Maldini la scorsa settimana?
Quando ci si lascia ci sono sempre vari motivi, quindi anche per questa cosa quando non sei dentro e non sai non puoi prendere una posizione più di tanto. Sicuramente se ha detto quelle cose avrà avuto i suoi validi motivi, ma bisogna sempre sentire entrambe le campane.