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Di Marzio e l’esonero di Pioli: “Ecco qual è l’idea del Milan”

Le ultime news sul possibile esonero di Stefano Pioli. Ne ha parlato Gianluca Di Marzio, secondo lui la società sembra diretta verso una chiara decisione

Un mercoledì complicato per il Milan e per i suoi tifosi. La sconfitta in Champions League contro il Borussia Dortmund è stata una mazzata pesantissima. Perché prolunga il momento di crisi della squadra, perché significa quasi dire addio alla competizione, perché c’è stato l’ennesimo grave infortunio. Malick Thiaw ha riportato una severa lesione che lo terrà fuori dai campi per almeno due mesi.

Stefano Pioli (ANSA) – MilanLive.it

Per i tifosi c’è un solo ed unico colpevole: Stefano Pioli. Da tempo è finito nell’occhio del ciclone dei social, fin dall’inizio della crisi dello scorso gennaio, ma stavolta c’è la sensazione che la pazienza sia arrivata oltre i limiti. Lo testimonia il fatto che intorno al 70′ di Milan-Borussia Dortmund c’era già chi lasciava San Siro. Sfiducia totale quindi nei confronti del tecnico, che però può ancora contare su quella della proprietà. Cardinale e Furlani oggi hanno avuto un confronto con lui, sia a Milanello che a Casa Milan. E si è arrivati ad una conclusione, che probabilmente non piacerà ai tifosi.

“Non ci sono segnali di sfiducia”

Sky Sport ha parlato di “ultima chance” in occasione di Milan-Frosinone di sabato sera. Con una non vittoria, nello stesso San Siro quasi avverso ormai, potrebbe significare esonero. Ma la volontà della proprietà è un’altra. Gianluca Di Marzio ha fatto il punto della situazione e, stando alle informazioni in suo possesso, il club avrebbe le idee molto chiare su cosa fare.

Stando al noto giornalista, il progetto del Milan è quello di arrivare fino a fine stagione con Pioli in panchina. “Non sembrano esserci segnali di sfiducia“, ha spiegato in un intervento nel corso di Sky Sport 24. Questa decisione deriva soprattutto dalla consapevolezza che ad oggi il mercato non offre grandi soluzione. La più allettante è Antonio Conte, che però non rientra nei piani del club soprattutto dal punto di vista economico. C’è da aggiungere che l’ex Tottenham potrebbe anche rifiutare per gli stessi motivi che lo hanno portato a dire no al Napoli: la volontà di non entrare in corsa. In più anche un possibile ritorno alla Juventus, la squadra a cui è più legato.

C’è però da fare una riflessione: quanto può essere utile al Milan la conferma di un allenatore con la consapevolezza che, comunque vada, a giugno sarà cambiato? Non è il massimo anche per il messaggio che una scelta del genere porterebbe alla rosa. Ecco perché le soluzioni migliori, in caso di non vittoria contro il Frosinone, sono sostanzialmente due: la promozione di Abate (se si rivelerà il nuovo Palladino tutti felici, altrimenti farà la sua carriera altrove) oppure un profilo come Roberto Donadoni o il duo ShevchenkoTassotti che, insieme, hanno già allenato l’Ucraina.

Scritto da
Pasquale La Ragione