L’ex allenatore del club rossonero ha fornito una nuova spiegazione alle problematiche della squadra di Pioli in questo inizio di stagione
La sosta si è finalmente chiusa e il Milan ora dovrà trovare una serie di risultati positivi da qui a Natale per rimanere in corsa su tutti gli obiettivi della stagione, dalla Serie A alla Champions League.
I rossoneri erano partiti molto bene all’inizio con una bel filotto di vittorie, ma poi c’è stato uno stop improvviso, dovuto anche ai tanti infortuni occorsi alla maggior parte dei giocatori della rosa, sulla falsariga di quanto accaduto l’anno scorso. La formazione di Stefano Pioli si trova ora a giocare delle sfide decisive contro Borussia Dortmund e Newcastle per superare il girone in Champions e deve vincere le prossime gare di campionato per riavvicinarsi al vertice.
Ad analizzare i problemi del Diavolo di questi mesi ci ha pensato anche Arrigo Sacchi, che nel suo consueto pezzo sulla Gazzetta dello Sport ha trovato una nuova causa delle difficoltà, ovvero il mercato: “La mia impressione è che abbiano acquistato troppi stranieri, ora è complicato far andare d’accordo tante individualità e trasformarle in un collettivo omogeneo. Gli stranieri, si sa, hanno bisogno di ambientamento, servono tempo e pazienza”.
Tanti sono in effetti i giocatori non italiani che sono arrivati in estate per rinforzare la rosa, e non tutti ovviamente sono riusciti a far vedere subito quello che facevano nei precedenti club. L’esempio di Samuel Chekwueze è forse il più lampante in tal senso.
Sacchi severo: “Mancano compattezza e aggressività”
L’ex allenatore del Milan ha quindi cercato di dare una nuova spiegazione alle problematiche che stanno investendo la squadra rossonera, colpevole soprattutto di non dare continuità alle prestazioni e, di conseguenza, ai risultati.
Sacchi infatti precisa: “Il Milan vive di alti e bassi. Fa un’ottima prestazione in Champions contro il PSG e poi s’inceppa a Lecce dopo essere stato in vantaggio di due gol e rischia addirittura di perdere”. La squadra al momento fatica a ricaricare le batterie e a trovare subito nuove energie mentali per affrontare al massimo tutte le sfide.
“Non c’è continuità di rendimento, perché mancano la compattezza e l’aggressività necessarie per il successo” ha infine concluso l’ex tecnico, che sicuramente sa cosa serve a un collettivo per raggiungere i migliori traguardi, come fece proprio lui alla guida del Milan tanti anni fa. C’è però ancora tempo per mettere le cose a posto.