Olivier Giroud interpellato in patria sul suo futuro professionale, in particolare sulla possibile permanenza nel Milan di mister Pioli.
L’attacco del Milan è una storia complessa. I rossoneri a livello numerico e nominale possono vantare un reparto importante e completo, ma allo stato pratico delle cose c’è ancora da migliorare, soprattutto in vista del prossimo anno.
Basti pensare ad Olivier Giroud, un bomber straordinario che ogni volta dà il suo massimo contributo offensivo. Il miglior marcatore stagionale del Milan, protagonista già della vittoria dello Scudetto nel 2022, ha però compiuto già 37 anni. La sua carriera non sarà ancora lunghissima e per questo i rossoneri devono trovare un erede designato.
Intanto si comincia a parlare del futuro di Giroud. Il francese ha il contratto in scadenza con il Milan a giugno 2024 e vi sono ancora molti dubbi su ciò che deciderà di fare l’ex Chelsea. Rinnovo ulteriore, per restare come veterano del ruolo, oppure cambiare aria e chiudere la carriera altrove?
Giroud ed il rinnovo: “Io voglio continuare a giocare”
Proprio del suo futuro e di un rinnovo ancora tutto da discutere ha parlato Giroud. Intervistato dal portale francese Le JDD, il numero 9 del Milan si è esposto, facendo presente il suo desiderio attuale. Manca molto alla fine della stagione, ma il centravanti già ha posto le basi per una riconferma.
“Se sarò al Milan anche nella prossima stagione? Vorrei, per ora – ha detto Giroud – Sono in scadenza di contratto e non ho ancora parlato con la società, contrariamente a quanto scrivono i media. Voglio continuare a giocare e penso di avere quello che serve per farlo”.
Dunque Giroud ha fatto intendere di voler spingere per un ulteriore rinnovo, smentendo chi parlava di un addio certo tra le parti. Il numero 9 rossonero parlerà a tempo debito con la società. La stima reciproca è forte e dunque un prolungamento almeno fino al giugno 2025 potrebbe essere la soluzione migliore.
Parole al miele rilasciate da Giroud sul Milan e sul rapporto con il club: “Seguivo il grande Milan già ad inizio anni 2000, ero un tifoso e sognavo di giocarci un giorno. La mia carriera mi ha dato tanto, anche sopra le mie aspettative giovanili. Una benedizione arrivare al Milan, non ho rimpianti”.
Infine sull’espulsione subita a Lecce: “Tutti commettiamo errori, nessuno è perfetto. La prova è l’espulsione che ho subito in Lecce-Milan. Non ho insultato l’arbitro ma mi sono molto innervosito, mi dovevo contenere. Questo dimostra che sono umano”.