L’attaccante del Milan ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti al podcast f19 e tra questi anche lo strano incontro col piccolo tifoso
Rafael Leao in questo momento è infortunato. Il fenomeno portoghese ha subito una lesione al bicipite femorale e per questo tipo di infortunio sono necessarie circa tre settimane di stop, per cui il 10 rossonero salterà sicuramente le prossime imminenti partite.
Il classe 1999, che chiaramente non ha risposto alla chiamata della sua nazionale, nel frattempo è stato ospite al podcast 19F insieme all’attaccante della Juventus Moise Kean, al rapper Capo Plaza e alla showgirl Shaila. L’ex Lille e Sporting Lisbona ha parlato di vari argomenti ma ha avuto chiaramente modo di raccontare anche alcuni aneddoti legati alla sua esperienza con la maglia del Milan.
Come al solito un racconto non poteva che essere su Zlatan Ibrahimovic: “Quando giocavo bene non mi diceva niente. Mi diceva solo quando giocavo male e si concentrava sui dettagli. Non gli importava del dribbling ma mi diceva che dovevo fare meglio il controllo per andare in porta. Un compagno che mi ha aiutato quando sono arrivato al Milan? Bennacer. C’è un grande rapporto con lui, è mio fratello. Non c’è un episodio particolare: tutti i giorni”.
Leao racconta lo strano episodio col giovane tifoso rossonero
Fra i suoi racconti ce ne è anche uno molto particolare e simpatico dell’incontro con un piccolo tifoso del Diavolo. L’attaccante ha poi parlato anche del suo papà e dell’importanza del suo ruolo fino ad oggi.
Questo l’aneddoto col tifoso: “Ero al ristorante con i miei amici e quando stavo per uscire ho incontrato un tifoso del Milan che mi ha visto e mi ha chiesto: ‘Rafa, ma ti posso dare un bacio sui piedi?’ È arrivato e lo ha fatto. Io gli dicevo no, no (ride, ndr). Era un ragazzino”.
Leao ha poi parlato anche della figura di suo padre, molto importante nel suo percorso e nelle scelte da fare: “Mio papà mi ha sempre dato consigli: mai arrendersi e credere sempre in me stesso. Lui è sempre vicino a me e ha lasciato il suo lavoro per cominciare a vedere le partite. Senza di lui non riesco a scegliere bene. Quando è andato via ho capito quanto era importante”. A Leao è stato quindi chiesto se consiglierebbe a un suo ipotetico figlio di fare il calciatore, e lui: “Sì, è difficile ma è una bella vita”.