Il vulcanico patron napoletano ne ha per tutti nel corso di un suo intervento ad un convegno nella capitale: calcio italiano sotto accusa
Nonostante abbia il suo bel da fare con una situazione sportivamente drammatica della sua squadra – dopo la clamorosa sconfitta interna con l’Empoli il presidente azzurro ha esonerato Rudi Garcia richiamando, a 10 anni di distanza dall’ultima esperienza a Napoli, Walter Mazzarri – il patron dei Campioni d’Italia Aurelio De Laurentiis non smette di lanciare accuse al sistema calcio. E non solo. Stavolta, nel mirino del presidente del Napoli, ci sarebbero anche le leggi dello Stato. E la soffocante burocrazia insita nelle stesse.
“DAZN non è competente e non fa bene, come non fa bene Sky, al calcio italiano. Le modalità di ripresa del nostro sport in Italia fanno ridere. Il calcio italiano, dopo l’accordo sottoscritto con questi soggetti per l’assegnazione dei Diritti TV, è morto“, aveva avuto modo di dichiarare De Laurentiis interrompendo clamorosamente l’Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo nel corso della sua conferenza stampa seguita all’ok sull’assegnazione degli stessi diritti televisivi.
Intervenuto al convegno ‘La riforma dello sport dopo il decreto legislativo n.120/2023. Le nuove prospettive’, il numero uno degli azzurri ha rincarato la dose contro il sistema calcio. Toccando anche aspetti legati alla burocrazia delle istituzioni statali. Un fiume in piena, come al solito.
De Laurentiis torna all’attacco: il patron ne ha per tutti
Dapprima il patron se l’è presa coi Comuni italiani, rei, a suo dire, di aver ostacolato – perché favoriti da alcune leggi – le proposte imprenditoriali di edificazione degli stadi di proprietà.
“Se si vogliono aiutare i club sugli stadi occorre limitare con leggi i veti dei comuni e delle sovrintendenze. Non si deve divenire ostaggi dei consiglieri comunali che alterano progetti presentati e impongono scelte progettuali anti economiche. Anche perché gli stessi comuni non hanno i fondi per la riqualificazione e la manutenzione I mali incurabili del nostro Paese sono la burocrazia e l’ingerenza politica, che non riescono ad essere debellati dalle norme vigenti“, ha tuonato De Laurentiis.
Alla fine, ecco la stoccata, che certamente scatenerà un vespaio di polemiche, sulla presunta situazione debitoria di alcuni top club del nostro campionato. “Se guardo cinque dei club più importanti in Italia, che hanno una situazione debitoria che va dai 500 milioni al miliardo di euro, significa che questo calcio non funziona“, ha concluso polemicamente il presidente del Napoli.