Elliott ha avuto la meglio su Blue Skye in una causa legale che non vedeva il Milan coinvolto direttamente, ma solo indirettamente.
Blue Skye ha nuovamente perso contro Elliott. A marzo la società di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo si era rivolta al Tribunale di Milano per far dichiarare insolvente una “società super de facto che Project RedBlack e Rossoneri Sport Investment avrebbero costituito in Italia.
Rossoneri Sport Investment era la società creata in Lussemburgo per controllare il 99,93% delle azioni rossonera. Essa era detenuta al 100% dalla Project RedBlack, della quale Blue Skye deteneva il 4,27%. Cerchione e D’Avanzo avevano avviato anche altri contenziosi negli Stati Uniti, in Lussemburgo e a Hong Kong. Com’è noto, i due contestavano ad Elliott la cessione a RedBird Capital Partners senza essere stati consultati sull’offerta presentata da Gerry Cardinale. Puntavano a far annullare la vendita o a ottenere un corposo risarcimento. Missione fallita finora.
Elliott-Blue Skye: cosa è successo
Secondo quanto rivelato da Calcioefinanza.it, Blues Skye ha perso la causa a Milano ed è stata condannata a pagare le spese legali a Project RedBlack, Rossoneri Sport Investment e Arena Investor (società che ha fornito alcuni capitali alla stessa Blue Skye). La Corte è stabilito che non esista alcuna base di fatto o di diritto per dichiarare l’esistenza di una “società super de facto” per la quale Project RedBlack e Rossoneri Sport Investment possano essere considerati insolventi per il diritto italiano.
Cerchione e D’Avanzo non sono riusciti a dimostrare “l’esistenza in Italia di contratti diretti alla gestione dell’entità di fatto – riporta calcioefinanza.it – o delle società di diritto lussemburghese alle quali essa sostiene di partecipare, né hanno dimostrato che “le decisioni gestionali delle suddette società fossero state assunte in via permanente in Italia o che l’attività di tenuta delle scritture amministrative e contabili o la produzione di redditi rilevanti ai fini fiscali si sarebbe svolta nel Paese“.
La pretesa di Blue Skye è “priva dei requisiti di liquidità e certezza, che soli suffragano la pretesa dei ricorrenti volta ad ottenere l’insolvenza della presunta esistenza di una società di fatto“.
Un portavoce di Elliott è stato interpellato e chiaramente c’è soddisfazione da parte del fondo americano per questa sentenza: “Elliott è ovviamente molto soddisfatto, ma per nulla sorpreso della decisione della Corte. Questo caso è solo uno dei contenziosi frivoli e vessatori avviati da Blue Skye. Nessuna delle cause intentate da Blue Skye ha alcun merito e Blue Skye non ha avuto successo in nessuna di esse. Elliott continuerà a difendersi vigorosamente in tutte le restanti cause, per quanto tempo ciò possa richiedere“.