Il lungo dibattito in consiglio comunale ha messo alla luce tanti disaccordi fra maggioranza e minoranza: presenti anche le Forze dell’Ordine
Il lungo lavoro per il nuovo stadio del Milan procede a piccoli passi e le problematiche restano tanto. La realizzazione della struttura che dovrà ospitare le gare dei rossoneri rappresenta uno dei punti centrali del programma della proprietà, ma c’è tanto da fare ancora.
La soluzione di San Donato Milanese nell’area di San Francesco ha ormai preso piede e sorpassato tutte le altre ipotesi, ma il piano di accettazione del progetto è in corso e le tempistiche non possono ancora dirsi brevi. Il documento, che rappresenta un rapporto preliminare dell’ampio progetto rappresentato non solo dallo stadio in sé, ma da tutto il contorno, era stato presentato al sindaco di San Donato. Un progetto di oltre 160mila metri quadri con alberghi, uffici e ristoranti.
Qualche giorno fa lo stesso sindaco, Francesco Squeri, ha avuto un incontro positivo con una decina di colleghi dei comuni della zona su alcuni temi come viabilità, trasporti, infrastrutture e sicurezza. Si andava quindi verso un accordo di programma, con il Comune di San Donato che punta a concludere entro un anno la fase istruttoria. Oggi però, in consiglio comunale però il dibattito è stato molto acceso.
Il dibattito acceso in consiglio
C’è stato infatti un aspro confronto tra maggioranza e opposizione in consiglio. Il dibattito è durato ben cinque ore e tante sono state le proteste e le polemiche, con il Comitato no stadio protagonista.
Come riportato da Il Cittadino, varie interruzioni e tanta tensione hanno scaldato gli animi durante il confronto, con la presenta anche delle Forze dell’Ordine. C’è stata una fase in cui il Pd ha richiesto di avere informazioni dettagliate e precise sui tempi tecnici di incontri e confronti tra le parti interessate al progetto. Il tutto senza però riuscire a risolvere i tanti dubbi che avvolgono la vicenda.
La minoranza ha contestato la scelta di trasformare la petizione in una mozione senza il coinvolgimento dei promotori, e con il pubblico spesso a rumoreggiare contro la maggioranza. La posizione della giunta è stata netta, illustrata dal documento-risposta presentato dal sindaco, che ha ribadito come “il privato sta presentando un intervento privato su un’area privata di cui è proprietario”.