Momento nero per il Milan ma la posizione di Pioli non è in discussione: ecco i motivi che spingono Cardinale a non esonerarlo
I risultati latitano, il gioco pure, gli infortuni sono un dramma. Per Stefano Pioli è un periodo di grande difficoltà, forse anche più di quello dello scorso gennaio. Perché adesso non ci sono più alibi e con questa rosa non è accettabile essere a otto punti dalla prima in classifica.
I problemi del Milan sono evidenti, sotto tutti i punti di vista: dalla condizione fisica al gioco, dalle scelte di formazione alle mancanze strutturali della squadra. I tifosi puntano il dito contro l’allenatore, considerato il primo responsabile, e ne chiedono l’esonero, ma la società non è di questo avviso: Pioli ha ancora la fiducia della società, in particolar modo di Gerry Cardinale, il proprietario del club che, come scrive il Corriere della Sera, incide parecchio sulla scelta di confermare l’allenatore. E lo fa per dei motivi ben precisi.
Cardinale, che era a San Siro martedì scorso in occasione di Milan-Psg (qualche ora prima aveva incontrato Ibrahimovic per un suo ingresso in società), ha una visione manageriale “differente” rispetto a quella di altri proprietari, soprattutto italiani.
La sua è una visione a lungo termine, che non si ferma ai risultati del momento. Per questo motivo non vede nell’esonero una soluzione al problema. Inoltre, il numero uno di RedBird ha grande stima di Pioli, tanto da averlo “preferito” a Paolo Maldini a giugno e avergli affidato ancor più responsabilità con un ruolo alla manager inglese. A questo, poi, altri due motivi che mettono l’allenatore in una posizione di forza: il contratto lungo e oneroso (4,1 milioni più bonus fino al 2025, firmato un anno fa) e la mancanza di alternative.
C’è una parte di tifoseria che chiede a gran voce l’arrivo di Antonio Conte, l’unico vero top allenatore libero al momento. L’ex Inter e Juve, però, non rientra nei piani del club perché preferisce giocatori pronti (con l’obiettivo di vincere subito, come ha sempre fatto in carriera tranne al Tottenham) e per uno stipendio molto alto. Inoltre, Conte ha di recente fatto sapere di non voler entrare in corsa – durante l’ultima sosta era stato contattato dal Napoli per sostituire Rudi Garcia. Insomma, la situazione è chiara, ma è evidente che la stagione del Milan non può continuare così: in caso di eliminazione dalla Champions League e un tracollo in campionato (che metterebbe a rischio il quarto posto, l’obiettivo dichiarato del club) allora la posizione di Pioli non sarà più così salda. Stavolta per davvero.