Le dichiarazioni del giornalista, stamani sul Corriere dello Sport: Pioli a Lecce non aveva dirigenti al suo fianco. Ecco il motivo
Sono ore di riflessioni per il Milan dopo l’ennesima figuraccia. La squadra rossonera, incapace di vincere, non è riuscita a conquistare i tre punti nemmeno a Lecce, dove è arrivato un pareggio. Un pareggio, che di fatto, vale come una sconfitta, con la testa sempre più lontana.
Dalle parti di via Aldo Rossi non possono certo essere soddisfatti di quanto stia vivendo il Milan. Nessuno si aspettava una situazione del genere e inevitabilmente Stefano Pioli è finito nel mirino.
Il tecnico non è in discussione e anche stamani tutti i quotidiani seguono questa linea, e Franco Ordine – sulle pagine del Corriere dello Sport – prova a spiegarne anche il motivo: “Pioli può resistere anche dopo quest’altro testacoda a Lecce solo per un motivo inconfessabile: e cioè per mancanza, su piazza, di un sostituto capace di offrire garanzie. Antonio Conte è l’unico candidato capace di sollevare umori e ambizioni ma viene considerato – chissà poi se a ragione – indisponibile a campionato in corsa”. Aggiungiamo, che Ignazio Abate, la prima vera alternativa a Stefano Pioli , al momento non è considerato pronto.
Si cercherà, dunque, di provare a risolvere le questione internamente. Il problema principale è chiaramente quello legato agli infortuni, troppi per non avere spiegazioni su quanto stia succedendo. I piani alti di via Aldo Rossi, così come tutti i tifosi del Milan, hanno bisogno di risposte al più presto per poter riprendere un cammino, che si è fatto davvero complicato.
Anche Ordine scrive come il dibattito finirà sul tavolo solo fra due – tre giorni “perché – ecco l’altro tema da affrontare – gli uffici di casa Milan sono sguarniti: Giorgio Furlani, l’ad, è a Dubai, chiamato a inaugurare una sede del club, il vice-presidente vicario Franco Baresi in Cina per una missione di rappresentanza diplomatica, Scaroni il presidente a Milano. Ieri a Lecce nemmeno un dirigente al fianco della squadra e del tecnico”.
Stefano Pioli ieri, come non mai, si è ritrovato dunque da solo, senza alcun dirigente al suo fianco. Così è inevitabile tornare a parlare di Zlatan Ibrahimovic e quanto possa essere utile un suo ritorno al Milan: “Non tanto per presentarsi davanti alle telecamere ma più concretamente per avere un’analisi “calcistica” del momento. Da troppo tempo il Milan è come una monetina tirata in aria: non sai mai, nemmeno nelle sfide sulla carta alla portata, se salta fuori testa o croce”