Intervista all’amministratore delegato Giorgio Furlani, dirigente che si occupa di svariate mansioni all’interno del club rossonero.
Giorgio Furlani dalla scorsa estate ha ottenuto un ruolo centrale e rilevante all’interno del Milan. L’amministratore delegato, oltre che fare le veci della proprietà, ha infatti maggiore iniziativa e potere nelle scelte di mercato e di crescita del brand.
Un personaggio a 360 gradi che sta facendo molto bene in questa sua nuova mansione, come dimostrato dal bilancio in attivo e dal mercato molto proficuo e tutt’altro che oneroso effettuato in estate con i suoi collaboratori stretti.
Interpellato da Radio Serie A, Furlani ha parlato della gestione del club e soprattutto delle novità imminenti. In particolare riguardo gli innesti in società e della situazione relativa alle competizioni europee.
Primo argomento trattato è quello di assoluta attualità, ovvero il rilancio del Milan in Champions League e la meritata vittoria sul temibile PSG di martedì sera: “La nostra mentalità è quella di non esaltarci o deprimerci troppo dopo i singoli risultati. Quello che conta è il progetto e l’andamento nel lungo-medio periodo. Poi da dirigente e tifoso fa particolarmente piacere aver battuto il PSG, probabilmente il club più ricco d’Europa. Deve tracciare una linea per il futuro”.
Furlani ha poi parlato della crescita del calcio italiano, nonostante sia anni luce dietro ad altre leghe: “Il calcio italiano sta ottenendo visibilità e prestigio, come dimostrano le tre finaliste in Europa dello scorso anno. Questo nonostante regole scritte e non scritte, l’impossibilità di fare stadi nuovi e la rigidità dei contratti. Il Decreto Crescita è l’unica leva competitiva che abbiamo e questo ci ha aiutato nei risultati degli ultimi anni. Toglierlo e fare un passo indietro sarebbe follia”.
Impossibile non parlare del ritorno di Ibrahimovic: “Zlatan non è stato solo un calciatore, bensì è un leader, un fenomeno, uno showman perfetto. Non so entrare in questioni tecniche relative al suo ritorno, né parlare di ruolo e tempistiche. Ma certamente pensare di poter collaborare con un fenomeno come Ibra può solo farmi piacere, anche parlando da milanista”.
Infine il format della nuova Champions League: “Si giocheranno più partite in Europa, più spettacolo e più prestigio. Porterà ovviamente ad un impatto economico maggiore, accrescerà il valore e il livello della competizione, porterà dunque benefici. Spero che il calcio italiano cresca così da avere fino a 5 partecipanti in questo nuovo formato”.