Non tutti sono convinti che Ibrahimovic possa fare bene dietro le quinte del nuovo Milan. Ecco il giudizio dell’ex attaccante.
In queste ore tutto sembra si stia apparecchiando per il grande ritorno di Ibra. Per la terza volta nella sua storia calcistica, Zlatan Ibrahimovic è pronto per abbracciare nuovamente il Milan e tutto l’ambiente rossonero. Un vero e proprio legame atavico tra lo svedese ed il club italiano.
Ma dopo la prima volta datata 2010 ed il grande ritorno nel gennaio 2020, stavolta Zlatan farà capolino in casa Milan non come calciatore di grande spessore. Bensì come dirigente, o meglio come collaboratore nell’area tecnico-sportiva. Infatti l’ex attaccante ha detto addio al calcio giocato a giugno scorso e si sta per introdurre in ruoli diversi.
Le ultime indicazioni, tra cui il post social piuttosto univoco di Ibrahimovic, fanno presagire che il ritorno a Milanello sia ormai cosa imminente. Voluto fortemente da Gerry Cardinale, Ibra dovrebbe ricoprire un ruolo dirigenziale che farebbe da tramite tra lo spogliatoio e la dirigenza, ma soprattutto essere una sorta di motivatore per la squadra tuttora in difficoltà.
Ravanelli non vede bene il ritorno di Ibra: “Non serve un tutor”
I tifosi del Milan sarebbero contenti di rivedere Ibrahimovic in squadra, anche se non come risorsa per il campo. Un personaggio carismatico, molto legato al club rossonero, può solo che far comodo secondo la maggioranza delle opinioni.
Ma c’è chi invece non crede nell’utilità di questo ruolo. Come Fabrizio Ravanelli, ex centravanti della Nazionale italiana. Intervenuto su TV Play, l’ex juventino ha detto la sua in maniera chiara e nitida. “Ibrahimovic al Milan? Se dev’essere messo lì per dare una mano Pioli finirebbe per delegittimare l’allenatore che farebbe molta fatica a gestire lo spogliatoio. Se invece dovesse avere un ruolo alla Maldini, operativo anche sul mercato potrà essere un valore aggiunto. Attenzione però, Pioli non ha bisogno di un tutor. Ho letto che la società vorrebbe trasformarlo in un coach, ma non è un ruolo semplice”.
Ravanelli dunque non vedrebbe di buon occhio Ibra come tutor di Pioli. Non serve all’allenatore una figura che gli copra le spalle, visto quanto fatto dal tecnico emiliano negli ultimi anni in positivo. Urge, come già detto, un dirigente che possa sostituire Maldini in tutto e per tutto.
“E’ stato un autogol mandare via Maldini e Massara: Paolo dava senso di appartenenza con la sua storia e il suo carisma, metteva sempre la faccia. Oggi questa figura non c’è anche nella comunicazione. Non dimentichiamo che il Milan l’anno scorso è arrivato quinto. Se quest’anno dovesse uscire ai gironi di Champions sarebbe un bel colpo per il Milan“ – ha concluso Ravanelli.