Tutto rimandato all’anno nuovo per definire il possibile rinnovo di Rade Krunic col club rossonero: c’è ancora distanza tra le parti
Forse, se non fosse arrivata, direttamente al giocatore, l’offerta del Fenerbahce, non ci sarebbe bisogno del nuovo, ennesimo, incontro. Il Milan del resto aveva già deciso di ‘premiare’ l’impegno e la costanza di Rade Krunic allungando di un anno – dal 2025 al 2026 – l’accordo contrattuale in essere.
Riconoscendo anche un raddoppio dell’ingaggio rispetto a quanto percepito dal calciatore quando, nel 2019, arrivò a Milanello: il bosniaco sarebbe passato a guadagnare circa 2,4 milioni netti l’anno. Un sostanziale incremento rispetto al primo adeguamento, firmato a settembre del 2022, che lo aveva fatto arrivare a 1,5 milioni annui per tre anni.
Nell’estate scorsa però, il blitz della società turca ha cambiato tutto. Il club gialloblù ha infatti messo sul piatto un ricco triennale che, bonus inclusi, avrebbe garantito all’ex Empoli di guadagnare circa 3,5 milioni a stagione. Una cifra che ha ovviamente allettato il calciatore che, tuttavia, ha scelto ancora il Milan e Milano. Anche perché Furlani non aveva in programma di cederlo, considerando quella sorta di veto che lo stesso Stefano Pioli aveva messo sul jolly di centrocampo.
Si è arrivati però, ad appena un anno di distanza dallo scorso rinnovo, ad una nuova serie di incontri per definire meglio il futuro del calciatore. In sostanza Krunic avrebbe chiesto al Milan di venirgli incontro, visto che le lusinghe dalla Turchia furono avanzate in via ufficiale. E quindi sotto gli occhi di tutti.
Secondo le indiscrezioni riferite da Calciomercato.com, la dirigenza meneghina e l’entourage del centrocampista si sarebbero dati appuntamento per gennaio 2024 per discutere i nuovi termini dell’accordo. La distanza tra le parti, rispetto al primo tavolo di incontri di qualche settimana fa, resta la stessa.
L’idea dei vertici rossoneri sarebbe quella di allungare l’attuale deadline del contratto di Krunic di un anno, accettando di mettere sul piatto un ingaggio da 2 milioni netti più circa 500mila euro di bonus raggiungibili. La controfferta della Unnak Sports – la società che cura gli interessi dello slavo – è ferma a 3 milioni netti l’anno. Con possibilità ulteriore di inserire qualche bonus in base alle prestazioni individuali e ai traguardi collettivi che potrebbero essere raggiunti.
Insomma, la distanza non è incolmabile ma prima di gridare alla ‘fumata bianca’, le parti dovranno addivenire ad un compromesso. Sarebbe ovviamente tutto più facile – concedeteci una parentesi un po’ maliziosa – se Krunic fosse quello ammirato nel primo tempo di Napoli, e non quello largamente insufficiente visto contro la Juve…