Rafael Leao non è ancora al livello dei top player internazionali. Questo il pensiero dell’ex centravanti intervenuto ai microfoni di TVPlay.
La partita di Champions League di mercoledì scorso tra Psg e Milan ha messo per la prima volta contro in una competizione europea per club due calciatori di assoluto spessore e dalle potenzialità incredibili.
Da una parte il fenomeno Kylian Mbappé, uno degli attaccanti più veloci e forti al mondo, tra l’altro autore del primo gol della sfida. Dall’altre Rafael Leao, tra i calciatori di maggior qualità della Serie A, ma forse non ancora pronto per il salto di qualità definitivo.
Vive un momento non brillantissimo Leao, che non è riuscito ad imporre la propria qualità e rapidità nel match disputatosi al Parco dei Principi. Una delusione per i tifosi del Milan ed anche per molti appassionati di calcio in generale, che speravano di vedere due calciatori dalle caratteristiche molto simili fronteggiarsi a viso aperto.
Moscardelli su Leao: “Forte, ma manca di continuità”
Tante le critiche piovute su Rafa Leao in questi giorni, soprattutto per questa prestazione priva di mordente e precisione. A parlare con una certa sicurezza ed esperienza di attaccanti c’ha pensato, intervenuto a TV Play, uno che di centravanti se ne intende. Ovvero Davide Moscardelli, ex bomber di diverse squadre tra Serie A e B.
L’ex calciatore di origine romana, ma nato in Belgio, ha voluto commentare così la prova ed il momento di Leao: “A Leao manca solo la continuità, altrimenti sarebbe come Mbappé. Fa meno gol questo è sicuro. La responsabilità del 10 è importante. E ad ogni partita deve risolverla. Sembra che non gli va, è strafottente. Poi se non riescono le giocate, ci sono anche gli avversari”.
Un atteggiamento che non piace a Moscardelli quello di Leao, che rispetto a Mbappé viene considerato dunque meno continuo e troppo spesso con un morale sotto i piedi che non aiuta a superare i momenti di difficoltà.
Oltre che su Leao, Moscardelli è intervenuto anche sul botta e risposta tra Calabria e Pioli dopo il k.o. di Parigi. Un caso che comunque sembra rientrato dopo le presunte frecciatine del capitano rossonero: “Bisogna vedere cosa è stato detto nello spogliatoio. Conoscendo Pioli, quest’uscita mi è sembrata strana. Calabria è il capitano del Milan. Lui vive lo spogliatoio più di noi. Poi nello spogliatoio può essere successo qualsiasi cosa, anche tutto l’opposto e va bene tutto. Il Milan viene da tre partite senza gol, magari gli attaccanti possono pensare che Calabria ce l’avesse con loro. Non credo ci siano questo tipo di problemi”.