Il numero 10 rossonero è andato un po’ a corrente alternata contro la Juve: il vate di Fusignano si sarebbe aspettato di più
Affermare che Rafael Leao sia croce e delizia dei tifosi rossoneri, e dello stesso Stefano Pioli, è certamente un’affermazione azzardata. Troppo severa per un calciatore che nelle prime 9 gare di campionato ha inciso in 7 marcature del Milan, con 3 gol e 4 assist.
La sensazione di alcuni addetti ai lavori però, tra cui non mancano eccellenti tifosi milanisti nonché personaggi che di questo club hanno fatto la storia, è che manchi sempre qualcosa al talento lusitano. Quel quid in più che potrebbe elevarlo da grande giocatore qual è, ad autentico fuoriclasse.
Le potenzialità dell’ex Lille, si sa, sono illimitate. Ragion per cui non è infrequente sentire dei piccoli rimbrotti che vanno dalle ‘accuse’ di non essere abbastanza cattivo sotto porta, all’essere lezioso. Al non attaccare con decisione l’area avversaria, come recentemnete dichiarato, nel corso di un intervento a TvPlay, da Carlo Pellegatti. Uno nelle cui vene scorre sangue rossonero.
Dopo la prestazione offerta con la Juve, in cui il portoghese ha fatto vedere le streghe a Gatti nei pirmi 20 minuti, salvo progressivamente sparire un po’ dalla scena complice anche l’inferiorità numerica della squadra, anche Arrigo Sacchi si è sentito di dire la sua. Al solito, il giudizio del vate di Fusignano non è stato molto tenero nei confronti dell’attaccante ex Sporting Lisbona.
Sacchi, altra tirata d’orecchie a Rafael Leao
“Il calcio prevede che ci siano undici giocatori, e che tutti si debbano aiutare. Se qualcuno non lo fa, non va bene. Bisogna sempre dare il massimo di ciò che si può dare“, ha esordito l’ex tecnico del Milan ai microfoni de La Gazzetta dello Sport parlando in generale della prestazione dei rossoneri con la Juve. Sacchi è poi entrato più nello specifico, facendo nome e cognome dell’obiettivo della sua critica.
“Leao ha grandissime qualità, ma da sole non bastano. Non c’è continuità nel suo rendimento. O è decisivo, o non fa nulla. Siccome ha potenzialità incredibili, sarebbe un peccato se non riuscisse a dimostrarle tutte“, ha chiosato Sacchi.
Uno degli artefici del primo grande Milan dell’era Berlusconi non ha mai risparmiato frecciate nei confronti del giocatore portoghese. Del resto l’anarchia tattica in cui talvolta Leao scivola, può essere compensata solo da giocate che siano realmente decisive. Seppur fuori dagli schemi. In assenza di queste, sottolinea ancora una volta Arrigo, si rischia anche di perdere il senso di squadra a lui tanto caro.