A difesa di Rafael Leao, molto spesso al centro di dubbi e critiche sul proprio rendimento, è intervenuto un fenomeno del passato.
Negli ultimi giorni molte persone si sono espresse sul talento e sulle capacità calcistiche del giocatore forse più rappresentativo del Milan di oggi. Ovvero Rafael Leao, fuoriclasse portoghese classe ’99.
C’è chi lo venera, quasi come fosse uno dei calciatori più forti in circolazione e della storia, quanto meno recente, del Milan. Ma sono ancora molti gli scettici ed i critici, ovvero persone che non considerano Leao così forte e continuo e troppo poco avvezzo al gol per potersi considerare incisivo.
Basti pensare ad Arrigo Sacchi, il grande vate del Milan anni ’80, che in una recente intervista ha virtualmente ‘escluso’ Leao dal Milan titolare se fosse stato lui l’allenatore di oggi. Parole inaspettate da un esteta del calcio come Sacchi, che però sembra non avere un debole per il portoghese.
Ronaldinho parla di Leao e di Psg-Milan
C’è chi però è fan di Leao della prima ora e lo incensa come un fuoriclasse assoluto di questi tempi. Come ad esempio un ex milanista di assoluto spessore, uno che sicuramente era considerato ai suoi tempi un top player mondiale. Parliamo di Ronaldinho, storico numero 10 brasiliano e vincitore del Pallone d’oro nel 2005.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Ronaldinho ha avuto immediatamente parole al miele su Leao: “Ha le spalle giuste per portare la 10 del Milan. È un giocatore che mi incanta, aggiungo che il mio pensiero dovrebbe essere condiviso da tutti quelli che amano davvero il calcio. Il modo di giocare di Rafa crea consensi universali, può fare la differenza”.
Dunque Dinho tifa Leao, anche in vista di PSG-Milan di questa sera. Un match del cuore per il brasiliano, che ha giocato in passato in entrambe le realtà: “Ho il cuore diviso a metà, non chiedetemi un pronostico. Parigi e Milano sono state due tappe fondamentali della mia carriera. Saranno due super sfide, sia oggi che al ritorno a San Siro”.
Infine un ricordo della sua esperienza milanista, tra il 2008 ed il 2011: “Sono arrivato con una buona esperienza già alle spalle, ho avuto la fortuna di giocare con campioni incredibili. Da Kakà e Pirlo fino a Robinho e Ibrahimovic, una parata di stelle. Sono stato benissimo al Milan. So che San Siro andrà in pensione: giusto fare uno stadio nuovo e moderno, ma mi metto tra i nostalgici. Resta uno stadio indimenticabile”.