Il tecnico asturiano ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’importantissimo match di Champions League: le sue parole
Un inizio burrascoso, difficile, segnato anche dalla difficile gestione dei casi Neymar, Verratti e Mbappé, che pareva dovessero andar via (alla fine il terzo è rimasto). Il complicato rapporto con la proprietà, con il paventato licenziamento, poi non avvenuto, del Ds Luis Campos. L’uomo che in sostanza lo aveva scelto per guidare una delle squadre più ricche d’Europa. Ma forse anche la più complicata.
Luis Enrique, cultore dell’etica del lavoro ai massimi livelli, non ha fatto prigionieri, andando avanti per la sua strada. Dopo qualche battuta d’arresto di troppo, tanto in campionato quanto in Champions, l’asturiano ha raddrizzato la barca, coi parigini che sembrano ora indirizzati sulla retta via.
Peccato, per gli interessi del Milan, che la doppia sfida col club di Al-Khelaifi arrivi proprio ora. In un Girone F che vede sorprendentemente in testa il Newcastle, coi rossoneri a quota 2 punti ma con zero gol fatti, il match del Parco dei Principi di mercoledì 25 ottobre potrebbe essere già decisivo.
Sarebbe importantissimo vincere, ma forse è fondamentale non perdere, per poi giocarsi tra le mura amiche si San Siro, il 7 novembre, le chances di superare i transalpini in classifica.
In vista dell’attesissima gara all’ombra della Torre Eiffel proprio Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
Luis Enrique carica i suoi: “È il girone della morte”
“Questo è il gruppo della morte, perché tutti possono passare“, ha esordito davanti ai giornalisti l’ex tecnico di Roma e Barcellona. “Il valore del Milan è che è una grandissima squadra, che ha sempre giocato nelle grandissime competizioni, e che come tutte le squadre ha alti e bassi. Secondo me il Milan sta benissimo adesso: per come gioca col pallone e per l’allenatore che ha, che è grandissimo“, ha incalzato ‘Lucho’.
“Noi siamo una squadra che attacca sempre, e che ha sempre avuto il possesso palla. È un messaggio che i giocatori conoscono già: dobbiamo attaccare costantemente più dell’avversario, ma dobbiamo anche saper difendere. Il pressing è importante, ma bisogna saperlo usare, per questo sono qui e i giocatori lo hanno capito“.
Non poteva mancare una domanda sul grande ex della sfida, quel Gigio Donnarumma il cui addio al Milan non è stato ancora digerito da gran parte del popolo rossonero. “Prima di arrivare a Parigi sapevo che Donnarumma era uno dei top portieri al mondo, perché lo avevo già incontrato da avversario. Certo che può migliorare, professionalmente e umanamente. Ma è già fortissimo e sono felicissimo di averlo con me“, ha concluso Luis Enrique.