Sul finale del primo tempo l’arbitro Mariani ha optato per il ‘rosso’ per Malick Thiaw, che aveva atterrato Kean lanciato a rete
Una partita equilibrata, quella andata in scena a San Siro nei primi 45′ tra Milan e Juventus. A fronte di una migliore partenza di rossoneri, con Olivier Giroud che si è visto negare la gioia del gol da un autentico miracolo di Wojciech Szczesny, i bianconeri hanno preso le misure nella seconda metà della frazione, rendendosi vivi dalle parti di Mirante, soprattutto con Rabiot.
La pssibile svolta del match potrebbe essere arrivata al 40′, quando un fino a quel momento perfetto Malick Thiaw si è lasciato sfuggire Moise Kean, atterrando l’azzurro lanciato pericolosamente a rete. L’arbitro Mariani non ha avuto alcun dubbio, estraendo subito il cartellino rosso nonostante le vivaci proteste dei calciatori del Milan.
Particolarmente agitato Fikayo Tomori, che continuava a ripetere al direttore di gara di esserci lui in chiusura sull’avanti della Juve. Durante la diretta TV l’ex arbitro Marelli è stato netto nel suo giudizio sulla decisione del fischietto della sezione di Aprilia, in provincia di Latina.
L’espulsione di Thiaw: le parole di Marelli e Calvarese
Un episodio, quella dell’espulsione del giovane tedesco, che certamente potrebbe condizionare l’andamento del match. Pioli ha già provveduto ad operare un cambio: fuori Christian Pulisic, dentro Pierre Kalulu, per un 4-4-1 col solo Giroud davanti.
#MilanJuve, corretto il rosso per #Thiaw nel finale di primo tempo (📸 DAZN): al momento del fallo su #Kean, troppo lontani #Tomori e #Calabria per pensare ad un recupero, considerando anche la posizione più avanzata dell’attaccante di #Allegri.
🟥 DOGSO.#MilanJuventus pic.twitter.com/xqg2CVWaHY
— Denis Errori Arbitrali (@erroriarbitrali) October 22, 2023
“Cartellino rosso corretto, perché Tomori, il giocatore più vicino all’azione, è a 10 metri“, queste le parole di Marelli, interpellato dai telecronisti DAZN in diretta.
Simile anche il giudizio di un altro ex arbitro, Gianpaolo Calvarese, che ai microfoni di Sky Sport ha asserito che “La decisione di Mariani è corretta. Sussistono tutte e quattro le condizioni per un DOGSO (posizione geografica, direzione, possesso del pallone e numero di difensori in prossimità)“.