Nicolò Barella non ci sta e risponde a “La Verità”, che stamattina ha fatto il suo nome nel merito della questione scommesse
Ogni giorno ormai nelle cronache sportive italiane si parla dello scandalo calcioscommesse. Sono diversi i giocatori citati che hanno a che fare con questa questione, con indagini che si stanno allargando a macchia d’olio.
Nelle ultime ore si è fatto il nome di Nicolò Zaniolo, un profilo citato già da Fabrizio Corona nelle sue recenti rivelazioni sui calciatori legati al giro di scommesse, legali e non. Zaniolo è legato alla figura di un ex giocatore dell’Inter, Antonio Esposito, che ha chiuso la carriera troppo presto in seguito a gravi infortuni (ma era nella lista UEFA dell’Inter vincitrice della Champions League).
Lo zio del 33enne, tal Maurizio Petra, ha rivelato al quotidiano La Verità di aver consegnato ad uno studio legale di La Spezia una chiavetta con all’interno nomi e conversazioni sul giro di scommesse legate al calcio e degli audio. Da queste ulteriori prove, scrive il quotidiano, uscirebbero fuori altri nomi: fra questi ci sarebbe Barella.
Caso scommesse, Barella infuriato: “Mai piaciuti i giochi d’azzardo”
Barella in mattinata ha pubblicato due storie Instagram di risposta proprio a “La Verità”, utilizzando anche termini molto forti. “Da un giornale che si chiama La Verità ci si aspetterebbe più serietà, l’unica verità è che siete dei pagliacci“, ha scritto il centrocampista dell’Inter. Che poi ha aggiunto.
“Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per di più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa m****, per questo da oggi passerò per vie legali“, ha scritto Barella sul suo account Instagram.
Intanto, secondo la ricostruzione de “La Verità”, Zaniolo avrebbe scommesso anche sulla Roma quando militava in giallorosso: “Antonio mi disse che Zaniolo aveva puntato sulla Roma, in una partita di Coppa Italia, non ricordo contro chi”. La stessa cosa l’aveva riferita lo stesso Corona nella sua prima rivelazione. Scommettere sulla propria squadra peggiora ulteriormente la posizione dei ragazzi coinvolti: Fagioli non l’ha fatto e per questo se l’è cavata con 7 mesi di squalifica (fa in tempo a rientrare per l’ultima giornata di questo campionato), mentre Tonali sì e per questo la sua pena sarà più lunga.