Gerry Cardinale a 360 gradi a Class CNBC: dal futuro del Milan a quello del calcio italiano, passando per Zlatan Ibrahimovic
Gerry Cardinale ha ricevuto a Washington il premio Leonardo Da Vinci per la Finanza, da parte della National Italian American Foundation (Niaf). Premiato alla presenza di Joe Biden, e del numero della F1, Domenicali, ha chiuso il suo discorso con “Forza Milan”.
A margine dell’evento Cardinale è stato intervistato da Class CNBC. Il numero di RedBird ha fatto così il punto sulla situazione in casa Milan: “La squadra è nostra da oltre un anno. Ho fatto passare il primo anno senza fare molto, ho osservato e volevo assicurarmi che, come americano, non venissi in Italia, in un certo senso alla maniera americana con le pistole spianate. Ci siamo presi il nostro tempo. Ho detto fin dall’inizio che c’era una virtù nella continuità. Credo che la squadra che ci ha preceduto abbia fatto un ottimo lavoro nel gestire il Milan e nel portarlo al punto in cui si trova, cosa che mi ha permesso di arrivare e fare quello che stiamo facendo ora. E quindi, finora, direi che i milanesi sono stati fantastici. La gente d’Italia è stata fantastica. Mi hanno accolto e, sapete, abbiamo fatto molti cambiamenti. So che i cambiamenti a volte spaventano, ma siamo qui per il lungo termine e per fare del bene dentro e fuori dal campo”.
Modello Milan da estendere in Serie A – “Penso che, in virtù della nostra proprietà dell’AC Milan, possiamo certamente essere estremamente utili agli altri proprietari nella Serie A. Ma sto parlando di tutta la Serie A. Giochiamo in quanto Lega e [condividiamo] ascesa e declino in quanto Lega. Quindi, la nostra capacità di unirci e di pensare in modo creativo a nuovi modi di distribuzione dei media per i nostri contenuti sarà fondamentale. C’è un grande interesse internazionale nella Serie A. So che quando abbiamo comprato AC Milan, probabilmente ho ricevuto più interesse da persone in America per la nostra proprietà dell’AC Milan che in Italia”.
Bilanci in utile del Milan – “Senta, non posso prendermi il merito di questo. È un lavoro di squadra. Ho detto fin dall’inizio che c’era una virtù nella continuità. Il gruppo Elliott che ne è stato proprietario per i quattro anni che ci hanno preceduto, ha fatto un lavoro straordinario per prepararci a questo tipo di prestazioni. Ovviamente, nel calcio europeo, arrivare il più avanti possibile in Champions League cambia le carte in tavola e noi dobbiamo continuare a farlo. Quindi il nostro sguardo è rivolto alla vittoria dello scudetto. Bisogna passare per la Champions League. Questo ha portato ai risultati che vedete”.
Dal nuovo stadio ad Ibra: il Milan guarda al futuro
Nuovo stadio – “E’ un altro strumento nella cassetta degli attrezzi – afferma Cardinale -. Lo stadio è una cosa importante. È una cosa importante per AC Milan e soprattutto per i tifosi. Voglio dare ai tifosi la prossima Scala del calcio europeo. Si parla di San Siro come della Scala del calcio europeo. Voglio essere in grado di dare la prossima versione di questo ai fan, e credo che se lo faremo con successo, avrà un grande impatto anche sull’Italia. E San Donato sarà il luogo in cui lo faremo. Tempistiche? Sarà un progetto quinquennale.
Ibra al Milan – “Zlatan parla da sé. È una leggenda – prosegue il numero di RedBird -. Lo sto conoscendo e mi piace molto perché è un leader nato. Abbiamo bisogno di più leader intorno a noi. Amo, amo le persone che eccellono e che sanno restituire quello che hanno ricevuto. Abbiamo una squadra giovane e credo che uno come Zlatan potrebbe essere estremamente efficace, sia come consigliere per me, sia come spirito di leadership per tutta la squadra. E quindi, sapete, dipende da lui. Ma stiamo discutendo e mi piace molto, e penso che ci siano molti vantaggi per noi.
Forza Milan.