C’è ancora distanza tra la richiesta del bosniaco e la proposta del Milan per un rinnovo contrattuale: la situazione
Lui c’è da sempre. Ancor prima che arrivasse a Milano Stefano Pioli, nell’ottobre di quattro anni fa. Ha aspettato pazientemente il suo turno, vedendo sfilare, nella zona di centrocampo, giocatori come Hakan Calhanoglu e Franck Kessié, poi andati via a parametro zero, ma anche Ismael Bennacer e Sandro Tonali.
Trasformatosi per necessità in un jolly rivelatosi poi preziosissimo soprattutto in determinate gare di Champions League nonché nel rush finale per il quarto posto lo scorso anno, Rade Krunic è ormai uno dei senatori della squadra rossonera. Proprio quando, nello scorso maggio, è stata diagnosticata ad Ismael Bennacer una lesione post-traumatica della cartilagine del condilo femorale laterale del ginocchio destro, con relativa operazione e lungo stop, il bosniaco aveva sognato di partire titolare nel nuovo anno.
C’era stata anche la partenza di Tonali a corrobare questa tesi, con i rossoneri che improvvisamente si erano trovati con la linea mediana svuotata. I massicci investimenti portati però nel reparto hanno di fatto lasciato invariato lo status del calciatore.
Che è sì una preziosa risorsa per tutte le evenienze, ma che non può ambire ad un posto da titolare fisso data la presenza di gente come Reijnders e Loftus-Cheek. Nonché dell’arrembante Musah e del redivivo Adli. Anche per questo, nella scorsa estate, Krunic stava per cedere alle lusinghe del Fenerbache. Che aveva messo sul piatto un triennale da quasi 3,5 milioni di euro all’anno. Ma il giocatore ha preso tempo.
Milan-Krunic, si tratta per il rinnovo
Il club rossonero ha fatto orecchie da mercante agli assalti turchi per il centrocampista, che ha il contratto in scadenza a giugno del 2025. Si è però reso necessario aprire un tavolo per il rinnovo, stante l’ottima offerta del club di Istanbul. Il bosniaco si è ovviamente adeguato all’ingaggio che il club gialloblù gli garantirebbe in caso di trasferimento, mettendo sul piatto una richiesta simile. Si tratta di raddoppiare lo stipendio rispetto agli attuali 1,5 milioni che il Milan sta garantendo al calciatore dopo l’ultimo rinnovo datato settembre 2022.
Furlani non vorrebbe spingersi oltre i 2,5 milioni, come riferito da La Gazzetta dello Sport. Le parti sono ancora lontane: balla qualcosa come mezzo milione di euro su un prolungamento che potrebbe portare il bosniaco a restare in rossonero per lo meno fino al 2026.
Non rientrando nel Decreto Crescita, essendo arrivato al Milan nel 2019 dall’Empoli, il jolly di centrocampo costerebbe al club meneghino, in caso di ingaggio netto portato fino 3 milioni, qualcosa come 5,5 milioni l’anno. Si continua a trattare, con un moderato ottimismo che filtra dalle parti coinvolte.