Il primo cittadino di San Donato MIlanese, il comune sulla cui area potrebbe sorgere il nuovo stadio del Milan, ha rilasciato un’intervista esclusiva
Ci siamo. Abbandonato ormai da tempo il progetto di uno stadio in comune con l’Inter – la famosa ‘Cattedrale’, patrocinata da Populous- il Milan si è messo in proprio per garantire ai propri tifosi una casa tutta sua. È stato già presentato il progetto per l’edificazione di un nuovo impianto nel comune di San Donato Milanese, nella zona di San Francesco. Una strruttura avveniristica, dotata di 70mila posti a sedere, che sorgerà all’interno di una superficie di 108.000 metri quadrati lordi ancora da bonificare.
Strutture alberghiere, ristorazione, riqualificazione dell’area impattata dalla costruzione dell’impianto: queste le caratteristiche della maestosa idea, attorno alla quale il primo cittadino di San Donato, Francesco Squeri, ha parlato. Rilasciando un’intervista esclusiva al quotidiano ‘Il Cittadino’. Ecco le novità svelate dall’amministratore.
“Occasione irripetibile per la città”: Squeri tira la volata al progetto
“Lo stadio del Milan sarà un’occasione irripetibile per la città: sono certo che se fosse vivo Enrico Mattei sarebbe favorevole a questo intervento che guarda allo sviluppo del territorio con un progetto di calibro internazionale realizzato da uno dei più importanti studi di architettura al mondo. così come questa ambiziosa opera è ben vista dagli amministratori delegati dei grandi poli del terziario con cui mi sono confrontato“, ha esordito il primo cittadino.
‘Sindaco Squeri, nella bozza del progetto c’è qualche aspetto che non è ancora emerso?‘
“Tra i parchi tematici è previsto anche ‘Legoland’, e inoltre c’è l’ipotesi che all’interno del comparto venga inserito un auditorio per la musica. Al tempo stesso verrà valorizzato il percorso dei monaci, in quanto nel tratto esterno dell’area San Francesco sarà realizzato un tragitto ciclopedonale che arriverà fino alla campagnetta di Via Vittorio e proseguirà verso Viboldone”.
‘Lo stadio sorgerà vicino Chiaravalle, ha intenzione di illustrare il progetto ai frati del complesso monastico?‘
“Sicuramente mi recherò a trovare i frati di Chiaravalle per parlare loro di questo progetto. Così come ho intenzine di confrontarmi coin i parroci di San Donato”.
Lo stadio come fonte di introiti per le attività commerciali locali
‘La presenza dello stadio in un’area che è distaccata dal resto della città secondo lei come potrebbe portare un indotto agli operatori commerciali impegnati a livello locale?’
“L’idea è quella di creare dei veri e propri percorsi turistici per far conoscere il patrimoni storico, artistico e culturale di cui è ricco il Sud Milano. Penso alla chiesa di Santa Barbara, a Chiaravalle, a Viboldone, Rocca Brivio e al castello di Melegnano. Questi itinerari porteranno anche indotto e visibilità alle attività economiche”.
‘Quali saranno i passi che come amministrazione completerete a partire dall’inizio della prossima settimana?’
“È già in programma un incontro con tutti i sindaci del Sud Milano al fine di aprire un percorso che proseguirà nel tempo. Inoltre stiamo preparando sia la documentazione da consegnare ai consiglieri sia la campagna di informazione rivolta ai cittadini”.
‘Con quali strumenti pensa di parlare dello stadio agli abitanti di San Donato?’
“Stiamo affrontando dei ragionamenti con l’obiettivo di costruire un dialogo allargato che prevederà sicuramente una serie di incontri pubblici, ma che farà leva anche sull’impiego della tecnologia, in quanto vorrei mettere a disposizione della collettività tutti gli aggiornameti sull’iter che verrà portato avanti mediante uno spazio web dedicato allo stadio che sia magari collegato al sito internet del Comune’.
‘Quando lei cammina per le vie della città, le persone che incontra cosa le chiedono riguardo lo stadio?‘
“Quando alla sera mi capita di fare una passeggiata con mia moglie, incontro dei ragazzi, anche adolescenti, che riferendosi all’impianto del Milan, mi dicono: ‘Sindaco, tieni duro!’. Inoltre credo che la grande maggioranza dei negozianti sia a favore dello stadio. Del resto non dimentichiamo che Saipem è già andata via e altrettanto farà Snam. Lo stadio sarà una nuova connotazione di stampo internazionale a San Donato che favorirà anche i nuovi insediamenti aziendali nei palazzi uffici che si svuotano”.
Le preoccupazioni dei cittadini e l’impatto culturale
‘Molti cittadini sono preccupati in quanto temono che il capitolo dello stadio assorba in modo esclusivo la macchina amministrativa e faccia quindi saltare una serie di altri progetti come la riqualificazione della piscina del Parco Mattei o il restyling di Piazza della Pieve. Lei vede il rischio che l’iter per l’impianto ‘scavalchi’ gli altri obiettivi citati nel suo programma elettorale?’
“Questo non avverrà sicuramente, in quanto stiamo già lavorando per il futuro del centro sportivo Mattei, così come per rimettere in funzione la piscina di Via Parri e per riqualificare Piazza della Pieve cn l’impegnom di dare seguito a quanto ci siamo impegnati a fare indipendetemente dallo stadio”.
La realizzazione dello stadio è ormai certa?
“Il Milan per il momento non ha ancora escluso l’eventuale alternativa a Milano e al tempo stesso dobbiamo ancora affrontare la fase istruttoria del progetto a seguito della quale la richiesta di variante dovrà arrivare in consiglio comunale: non ci sono ancora certezze assolute, ma esiste un forte interesse della società che è stato ufficializzato con la consegna della documentazione in Comune da parte di SportLifeCity”.
Cosa dice al fronte del “no” che sta portando avanti una battaglia contro questa opera?
“Dico che le perplessità sono legittime e sono pronto al confronto che sarà basato su documenti e dati reali. Rimango dispiaciuto solo quando vedo divulgare dei dati errati, come l’infondata ipotesi che vengano realizzati 15mila parcheggi nell’area del Parco Sud, quando invece in realtà si parla al massimo di 750 stalli”.
‘Il presidente del Milan Paolo Scaroni si è mostrato determinato ad inaugurare il nuovo stadio nel 2028, il che sigifica che entro il 2025 dovrebbe chiudersi l’iter. Lei pesa che sia possibile’?’
“Sono tempi che sul piano tecnico sono congrui con l’iter che affronteremo”.
‘Un cittadino che abita a San Donato come farà a raggiungere l’impianto senza usare l’auto?’
“Imboccherà la pista ciclo-pedonale di scavalco che partirà dal Quartiere Affari per trovarsi nella piazza centrale davanti allo stadio”.
‘Ci sono aspetti che la preoccupano?’
“Sicuramente sono consapevole del fatto che bisognerà lavorare molto sulla viabilità e sulla mobilità al fine di mitigare gli eventuali disagi. E sotto questo profilo si parla di servizi e di prospettive che non andranno solo a beneficio dei tifosi che si recheranno alle partite, bensì miglioreranno la circolazione del traffico e la qualità del trasporto pubblico con benefici per tutti i cittadini e i pendolari della Sudmilano. Ad esempio nel dialogo che avrò con le ferrovie chiederò innanzitutto di trasformare la fermata dei treni di San Donato in una vera e propria stazione”.