È arrivato l’esito delle controanalisi per la positività al testosterone del francese, sottoposto al test sulla gara del 20 agosto
Il tempo delle dichiarazioni, delle scuse, delle spiegazioni, deve essere per il momento accantonato. Ci sarà spazio, in seguito, per eventualmente farsi interrogare o presentare delle memorie difensive. Ma oggi, 6 ottobre 2023, è intanto arrivata una conferma pesante ai primi risultati antidoping relativi ai controlli ai quali fu sottoposto Paul Pogba, il centrocampista della Juventus, dopo la gara di Udine del 20 agosto. Match al quale peraltro il francese non partecipò a causa di una indisponibilità fisica.
Dal laboratorio romano dell’Acqua Acetosa il verdetto è chiaro: il campione B fornito dal giocatore è risultato positivo. La positività al testosterone è stata dunque confermata, come riferisce anche l’agenzia di stampa AdnKronos. Si aprono ora diversi possibili scenari. Che prendono le mosse sia dalle decisioni del calciatore che da quelle del suo club, la Juve, che ricordiamo ha il transalpino a bilancio per 11 milioni lordi a stagione fino a giugno del 2026.
A questo punto inzierà la vera fase istruttoria. L’ex Manchester United potrà decidere di essere ascoltato dalla Procura Antdoping, presentando magari una difesa che possa puntare sulla non intenzionalità nell’assunzione del farmaco che ha alterato i suoi valori ematici.
Al termine del procedimento le istituzioni potranno richiedere l’archiviazione al Tribunale nazionale antidoping (Tna) oppure il deferimento, rinviando così a giudizio il numero 10 bianconero. C’è anche la possibilità che si arrivi ad un patteggiamento, con uno sconto sulla sanzione che non sia superiore al 50% della richiesta della Procura. Se ad esempio la richiesta di squalifica fosse di 2 anni, potrebbe tradursi in uno stop di ‘soli’ 12 mesi.
E la Juve? La Vecchia Signora è rimasta spiazzata dalla notiziain prima battuta, figuriamoci ora che le controanalisi hanno confermato il tutto. Il club bianconero potrebbe sospendere il pagamento dell’ingaggio al calciatore – che guadagna qualcosa come 8 milioni di euro netti l’anno – garantendo il minimo salariale (39mila euro lordi). In alternativa, se il Tribunale Antdoping dovesse pronunciarsi per una squalifica, l’ipotesi più concreta sarebbe quella della rescissione del contratto sottoscritto col calciatore.
Se optasse per questa seconda via, la Juve cancellerebbe dal bilancio una spesa complessiva – considerata la durata originaria del contratto – pari ad oltre 30 milioni. La tegola per il giocatore, in ogni caso, è di quelle pesanti: la carriera di Pogba rischia di essere finita qui.