José Mourinho è tornato a parlare della sua lunga e vincente carriera da allenatore. Il tecnico della Roma ha anche ringraziato il Milan.
Nonostante le difficoltà che sta attraversando in questo avvio di stagione con la Roma, José Mourinho resta comunque uno degli allenatori più prestigiosi ed importanti al mondo, in particolare nella nostra Serie A.
Un tecnico che ha sempre diviso, visto che c’è chi lo ama per il suo carattere focoso, intransigente e schietto. Ma anche chi lo sopporta poco, sempre per motivi caratteriali e per un’espressione di gioco non sempre esaltante delle sue squadre.
Il Milan è uno dei rivali storici di Mourinho, che infatti è stato allenatore dell’Inter tra il 2008 ed il 2010 dichiarando letteralmente guerra alla squadra rossonera. I tifosi rossoneri lo vedono sempre come un nemico, sportivamente parlando. Eppure Mou di recente ha fatto intendere di aver ammirato il Milan in passato e di essere persino grato alla squadra in questione.
Intervistato dal giornalista Federico Buffa sulle emittenti Sky, José Mourinho ha ripercorso le tappe della sua carriera da allenatore. Nella chiacchierata rivolta soprattutto al passato, il portoghese ha in qualche modo fatto intendere di avere un legame particolare con il Milan.
Il tutto risale ai tempi del Porto, dove Mourinho cominciò a farsi notare come allenatore emergente ma già di polso e con idee importanti, soprattutto dal punto di vista gestionale e motivazionale. Ricordando così il primo confronto da tecnico contro i rossoneri, nella finale di Supercoppa Europea del 2003.
“Ricordo bene la Supercoppa contro il Milan. Mentalmente, è stata una partita super importante per noi. Eravamo una squadra di bambini, io ero un bambino per quei livelli, a parte Vitor Baia non avevamo giocatori di esperienza. Abbiamo giocato contro il Milan di Ancelotti, c’erano Shevchenko, Rivaldo, Maldini e per noi perdere 1-0 e giocare come abbiamo fatto è stato di un’importanza clamorosa”.
Per la cronaca appunto il Milan si portò a casa il trofeo grazie alla rete di Shevchenko nella finale secca di Montecarlo. Ma per Mourinho rappresentò una svolta in carriera, il primo grande passo verso il calcio che conta. Il suo Porto aveva già vinto la Coppa Uefa ma doveva fare il salto di qualità. Che avvenne immediatamente l’anno successivo, quando nel 2004 si aggiudicò sorprendentemente la Champions League, magari anche grazie alla lezione che gli diede il Milan di Ancelotti.