Milan a San Donato, i giovani di centrodestra: “Sì allo stadio, ecco i vantaggi”

Nell’ambiente della politica c’è chi approva il progetto stadio rossonero: San Donato potrebbe davvero ospitare l’opera.

Il Milan ha intenzioni serie per quanto riguarda la costruzione di un nuovo impianto sportivo. Anche se non è completamente naufragata l’ipotesi di rimanere in zona San Siro, la società sta lavorando seriamente per trasferirsi a San Donato Milanese.

Milan, stadio a San Donato: lettera per il sì
Stadio Milan a San Donato: lettera favorevole dal centrodestra – MilanLive.it

Nei giorni scorsi il club rossonero ha presentato al Comune una proposta di Variante Urbanistica riguardante l’area San Francesco e ha fatto sapere alcuni dettagli del progetto studiato in collaborazione con CAA ICON e Manica. Il nuovo stadio dovrebbe avere 70 mila posti a sedere ed essere il più sostenibile d’Italia (obiettivo certificazione LEED Gold). Nella stessa zona sorgerebbero anche sede, museo, store e distretto per l’intrattenimento.

Milan, nuovo stadio a San Donato: arrivano dei sì

Non manca chi si oppone alle ambizioni del Milan su San Donato Milanese, ad esempio il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, oltre ai Verdi e ad altri soggetti politici e non. Ma c’è anche chi dice sì, ovviamente.

Milan, stadio a San Donato: lettera per il sì
Stadio Milan a San Donato: lettera favorevole dal centrodestra – MilanLive.it

L’ex consigliere comunale Luca Vassallo (coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani), il consigliere FdI Matteo Fantinelli (di Gioventù Nazionale) e Matteo Gazzola (coordinatore provinciale di Lega Giovani) hanno inviato una lettera aperta alla cittadinanza di San Donato Milanese sul tema stadio. Ne riportiamo alcuni passaggi:

In questa fase la responsabilità, la concretezza e il pragmatismo devono essere superiori a qualsiasi forma di ideologia. La nostra cittadina sta sempre più abbandonando la sua vocazione terziaria. Con il trasferimento già avvenuto di Saipem e a breve quello di Snam e Unipol, San Donato sembra aver perso la sua attrattività verso le grandi aziende che preferiscono investire su Milano. Non è così per l’AC Milan, che dopo aver rincorso la burocrazia meneghine e l’indecisione del sindaco Sala, ha optato per costruire nella nostra città il più grande e moderno stadio di proprietà in Italia. Uno spazio dedicato non solo al calcio, ma anche all’intrattenimento con eventi e concerti.

Le preoccupazioni per un’opera così imponente sono legittime e le abbiamo anche noi, ma rifiutiamo l’ideologismo del partito del NO a prescindere, capitanato dal Partito Democratico. È bene ricordare che su quell’area era già previsto e avallato dal PD il progetto SportLifeCity per un palazzetto da 20.000 posti (108.000 mq di superficie proprio come questo nuovo progetto). Ed è bene ricordare che 10 anni fa la giunta Checchi era aperta al dialogo con l’Inter per l’edificazione di uno stadio su quella stessa area.

Traffico, inquinamento e sicurezza sono tematiche cruciali e saranno sfide impegnative da affrontare. Questo progetto non può gravare sulla vivibilità dei nostri quartieri residenziali. La società AC Milan ha già proposto di rivedere la mobilità attorno all’opera con soluzioni che coinvolgano tutta San Donato. Ponti ciclabili, piste ciclabili, un nuovo svincolo autostradale, la riqualificazione della Stazione Ferroviaria e il ripristino del tratto della S1 sono soluzioni imprescindibili. Quest’opera può favorire l’accelerazione del rafforzamento della linea ferroviaria S12, del prolungamento della metropolitana M3 e per una vera soluzione di collegamento con l’aeroporto di Linate. Lo stadio è un’occasione di sviluppo e opportunità che tutto il Sud Milano aspetta da tempo.

Nessuno parla mai degli aspetti positivi che lo stadio potrebbe portare, noi ci teniamo a esporre anche le opportunità che abbiamo visto nel progetto:

  1. Visibilità e attrattività internazionale.
  2. Valore delle case.
  3. Opportunità di lavoro per i giovani sandonatesi e ciclo economico positivo dentro e fuori lo stadio.
  4. Investimenti doverosi in infrastrutture per tutto il Sud Milano.
  5. Riqualificazione di una realtà oggi degradata e abbandonata, che è luogo di microcriminalità e spaccio.

 

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