Si valuta una nuova e interessante soluzione per la Superlega: tutte le proposte sul tavolo per il passaggio al campionato europeo
A due anni di distanza dalla falsa partenza del progetto Superlega, la situazione si è evoluta e intanto la UEFA ha deciso di cambiare il format della Champions League. L’esigenza di ottenere più risorse è reale e le cose potrebbero cambiare ancora
Intanto i membri fondatori della nuova competizione attendono un parere della Corte di Giustizia dell’Ue sul monopolio della Federcalcio europea. Eppure, stando a quanto rivelato da El Pais, sarebbe proprio la UEFA che sta rivalutando la proposta della Superlega e lo sta facendo in collaborazione con l’ECA (Associazione dei Club Europei). Ricordiamo tutti come la proposta fu rifiutata categoricamente dalla maggior parte dei protagonisti del calcio all’epoca, ma la soluzione continua a piacere e i ricavi sarebbero maggiori.
Sta prendendo piede la nuova ipotesi di una competizione con tre serie da 18 squadre ciascuna e un definitivo addio alle coppe europee per come le abbiamo sempre conosciute. I nomi delle tre serie sono: Superlega, Lega Europa e Lega Aspirante e tra la seconda e la terza divisione ci sarebbero quattro promozioni e retrocessioni. Solamente due invece le retrocessioni nella prima divisione, per far sì che i club più potenti rischino di meno.
C’è poi da dire che i top club sono sempre più fermi su queste idee e minacciano di sciogliersi separatamente se il giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea non darà loro ragione.
Si è arrivati a chiedere che le retrocessioni non dipenda da una sola stagione negativa, ma addirittura dalla media delle ultime tre o cinque. Il progetto potrebbe partire comunque non prima del 2027, perché il nuovo formato della Champions League ha un ciclo triennale di diritti che parte dalla prossima stagione. Ci sono però da risolvere diversi problemi, perché un campionato europeo creerebbe inevitabilmente dei problemi di calendario.
34 partite europee creerebbe non pochi disagi e si sta quindi pensando di dividere le divisioni in due gironi con una fase finale. Altre idee sono quelle di bonus in denaro o in punti in classifica per chi vinca le proprie leghe nazionali. Si pensa anche al passaggio delle gare europee nel weekend, per dare ancor più importanza a questi tornei. Il cambiamento sembra ormai in atto e i club non vogliono più aspettare.
Nonostante la clamorosa indiscrezione sia circolata per ore senza smentite, poi ha parlato Giorgio Marchetti in qualità di vicesegretario della UEFA per negare quanto emerso: “Siamo stupiti – riporta Gazzetta.it – di leggere di questo progetto inesistente che ci viene attribuito. Smentiamo categoricamente e confermiamo che i tornei UEFA saranno basati sempre sulle competizioni nazionali. Qualsiasi format che preveda la permanenza di un club, a prescindere dai risultati in campionato, non può essere preso in considerazione perché violerebbe i principi di merito sportivo“.