L’ex tecnico dei rossoneri si è complicato che l’allenatore attuale e ha fatto anche un paragone molto importante
Il Milan ieri si è imposto per 2-0 sulla Lazio nella settima giornata di Serie A e ha centrato la terza vittoria di fila dopo quello contro Hellas Verona e Cagliari. Al momento i rossoneri restano dunque in testa alla classifica con 18 punti insieme all’Inter, che ieri ha vinto sul campo della Salernitana.
Il Diavolo ha tirato fuori un’altra prestazione convincente, concedendo molto poco ai biancocelesti e spostando l’equilibrio nel secondo tempo grazie alle solite giocate di Rafa Leao. Ma a colpire è stata la volontà di squadra di arrivare al risultato e il grande dinamismo messo per tutta la durata della sfida, che hanno portato a un’altra vittoria molto importante, al sesta nelle prime sette, confermando l’ottimo inizio del nuovo Milan di Stefano Pioli.
Il tecnico ha convinto anche un esperto come Arrigo Sacchi, che nel suo consueto intervento alla Gazzetta dello Sport ha analizzato il match e ha esaltato il gioco dei rossoneri. Queste le sue frasi sulle pagine della rosea: “Il Milan, contro la Lazio, specialmente nel secondo tempo, è stato ai limiti della perfezione. Squadra organizzata, aggressiva, dove tutti si aiutavano, palla a terra, nessun inutile lancio lungo, reparti sempre connessi tra loro”.
Il paragone pesante di Sacchi
All’ex ct del Diavolo e della Nazionale italiana ieri il Milan è piaciuto tanto e non lo ha voluto nascondere, arrivando a fare un paragone davvero importante con il suo Milan, che vinceva in Italia e in Europa senza problemi.
“A tratti mi è sembrato di vedere il Milan dei tempi d’oro, – spiega Sacchi – parlo del Milan dei miei tempi, e non sto esagerando. Devo fare i complimenti a Pioli perché sta dimostrando costanti progressi e devo farli anche ai suoi giocatori perché hanno saputo entusiasmare gli spettatori a San Siro e quelli che stavano davanti alla televisione”.
Da qui anche la spiegazione che con prestazioni del genere si esaltano anche le qualità dei propri campioni come appunto Rafa Leao, che ieri è sembrato inarrestabile sulla fascia sinistra, e che ha contribuito ad entrambi i gol con le sue sgasate. “In queste condizioni anche un talento purissimo come Leao si è esaltato e ha dato il meglio di sé. Ciò significa, se mai fosse stata necessaria una prova, che il campione, quando la squadra gira perfettamente, migliora e può fare la differenza”.