Il Milan fa sul serio per lo stadio di proprietà ed è emerso anche un dettaglio importante su come sarà la struttura a San Donato.
Nei giorni scorsi il club rossonero ha presentato al Comune di San Donato Milanese una proposta di variante urbanistica per l’area San Francesco. Un primo passo ufficiale di un iter che sarà ancora molto lungo prima di poter, eventualmente, iniziare a costruire il nuovo stadio.

L’obiettivo del Milan è quello di giocare nel nuovo impianto sportivo dalla stagione 2028/2029. C’è fiducia di riuscire a ottenere tutti i via libera necessari, dopo i tanti ostacoli incontrati per rimanere a Milano. Costruire a San Donato Milanese sembra possibile, nonostante esista un fronte “no stadio” che spera di far valere le proprie ragioni.
LEED Gold per la nuova casa del Milan
Il Milan ha fatto sapere che il progetto prevede volumetrie per 108 mila metri quadrati in un contesto generale di 235 mila metri quadrati di verde fruibile. CCA Icon è la società che guida tale progetto e Manica è lo studio indicato come design architect che dovrà sviluppare il masterplan dello stadio e dell’intero distretto per l’intrattenimento. L’impianto sportivo, il cui concept sarà presentato più avanti, avrà una capienza da circa 70 mila posti.

La società rossonera ci tiene a far sapere che tale stadio diventerebbe il più sostenibile d’Italia e uno dei più sostenibili d’Europa attraverso l’ottenimento della certificazione LEED Gold, utilizzando soluzioni ad alto risparmio energetico e di generazione di energia rinnovabile, ma anche implementando sistemi di recupero delle acque. Nei piani c’è anche la realizzazione di un Energy Center per produrre energia sostenibile.
Il Milan risponde a chi attacca il progetto stadio, giudicandolo troppo impattante a livello ambientale. Puntare a ottenere una certificazione LEED Gold è certamente un fattore a favore del club rossonero, un segnale chiaro dell’attenzione all’ambiente. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Come spiegato dall’avvocato Felice Raimondo, da alcuni anni si sono sviluppate diverse certificazioni a valenza internazionale che hanno l’obiettivo di stabilire il livello di sostenibilità ambientale degli edifici. Tra le più diffuse c’è quella LEED Gold, acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design.
Lo scopo di questo protocollo è quello di aumentare il livello di risparmio energetico e idrico degli edifici, diminuendo parallelamente le emissioni di anidride carbonica. Inoltre, vengono prese in considerazione anche la qualità ecologica degli ambienti interni, la scelta del sito e via dicendo.
La certificazione LEED Gold si ottiene tramite l’assegnazione di un punteggio complessivo. Oltre una determinata soglia, viene assegnata tale certificazione. Le aree prese in considerazione sono otto (stando alla versione 4.0 del protocollo statunitense). In ogni area sono presenti più voci, ciascuna delle quali può ricevere un punteggio differente. Di seguito le otto categorie:
- Trasporto e Ubicazione (LT)
- Sostenibilità del sito (SS)
- Efficienza Risorse Idriche (WE)
- Energia e Atmosfera (EA)
- Materiali e Risorse (MR)
- Qualità degli Ambienti Interni (IEQ)
- Innovazione (I)
- Priorità Regionale (PR)
Il punteggio minimo per ottenere la certificazione LEED è di 40 punti, in tal caso si prende quella base. Quella Gold scatta tra i 60 e i 79, infine c’è quella Platinum ottenibile tra gli 80 e i 110 punti.
A proposito di ambientalisti che parlano di cemento a vanvera… lo stadio del Milan a San Donato punta ad essere il primo in Italia ad avere una certificazione LEED Gold. Ma di cosa si tratta? Negli ultimi anni sono andate via via sviluppandosi diverse certificazioni a valenza…
— Felix (@FeliceRaimondo) September 29, 2023