Il centrocampista del Milan ha raccontato un aneddoto di inizio stagione con l’allenatore al termine della sfida con il Cagliari
Ieri sera il Milan si è imposto sul Cagliari di Claudio Ranieri per 1-3 nel turno infrasettimanale della sesta giornata di Serie A. Un successo, quello in terra sarda, dal sapore ancor più dolce perché ha permesso ai rossoneri di raggiungere l’Inter in vetta alla classifica.
I nerazzurri hanno infatti perso a San Siro contro il Sassuolo. La vittoria di ieri assume poi un valore ancora maggiore perché ottenuta con tante seconde linee, che sono riuscite a tirare fuori il meglio e a permettere ad alcuni titolari (Rafa Leao e Olivier Giroud su tutti), di conservare energie importanti in vista delle prossime sfide contro Lazio e Borussia Dortmund. Stefano Pioli può quindi dirsi doppiamente soddisfatto.
Tante le note positive nella trasferta all’Unipol Domus, su tutte Noah Okafor e Yacine Adli. In particolare il centrocampista francese ha fatto bene alla sua prima da partita stagionale, nella quale è partito titolare e ha giocato per quasi un’ora da vertice basso dei tre a centrocampo, prima di lasciare il posto a Tommaso Pobega, che si è messo da mezzala con Reijnders che è passato davanti alla difesa.
Adli rivela che il tecnico non lo considerava a inizio stagione
Una prestazione positiva per l’ex Bordeaux, che fino a questo punto non era sceso in campo neanche per un minuto in gare ufficiali. Il classe 1999 era molto entusiasta a fine partita e ha anche parlato con i giornalisti.
Queste le sue parole: “Ho aspettato e anche sognato questa serata, ma ci volevano anche lavoro e pazienza. Oggi ho dimostrato che ci sono e posso aiutare. Play o mezzala? Posso giocare ovunque: centrale, mezzala, trequartista e anche esterno. Quando Pioli mi ha chiesto se potevo giocare davanti alla difesa gli ho detto ‘Fammi giocare dove vuoi, per questa maglia mi puoi mettere anche terzino’. Ci sono e ci sarò sempre”.
Adli ha poi rivelato il retroscena: “L’anno scorso è stato complicato ma non aveva nessuna intenzione di andare via. Il primo giorno ho parlato con il mister e mi ha detto che avremmo cambiato modo di giocare e che io non ero contemplato. Poi Tomori mi ha chiesto cosa avrei fatto e io gli ho detto: ‘Resto qui e vedrai che gioco”.