Mario Balotelli ha commentato il momento del Milan e le problematiche offensive della squadra di Stefano Pioli ad inizio stagione.
Tre gol nelle ultime tre partite di campionato. Rafael Leao sta diventando sempre più incisivo per le sorti del Milan, come dimostrano i numeri e i tabellini delle ultime sfide ufficiali. Un attaccante di qualità che in molti invidiano ai rossoneri.
Peccato però che tra campionato e Champions League ultimamente sia stato solo Leao a segnare, nessun altro finora. Magari domani a Cagliari il trend potrà cambiare, ma l’importanza del portoghese in zona gol è capitale. Una fortuna per Pioli, che però deve cercare anche di migliorare l’effetto conclusivo degli altri compagni.
Il nuovo numero 10 del Milan non può sempre risolvere i problemi. La squadra di Pioli deve tornare al più presto a giocare come ad inizio campionato, quando ha realizzato 8 reti in tre partite, solo una delle quali ha portato la firma di Leao.
Balotelli giudica così l’attacco del Milan
A parlare dei problemi offensivi recenti del Milan c’ha pensato un centravanti che ha giocato diverse stagioni con la maglia rossonera. Ovvero Mario Balotelli, tanto amato quanto discusso attaccante, oggi in forza all’Adana Demirspor in Turchia.
Intervistato su TV Play, Balotelli ha dunque risposto alla domanda sul Milan di oggi. Il classe ’90 ha parlato di una certa dipendenza dalle giocate di Rafa Leao per la squadra rossonera: “Il Milan mi piace, Pioli è un ottimo allenatore. Ma il problema è che se non si accende Leao la squadra combina poco in attacco. Credo sia molto Leao-dipendente“.
Mancano forse risorse importanti in attacco, anche tra le alternative. Balotelli si auto-propone per un clamoroso ritorno: “Se serve un vice-Giroud io sono qua” – ha detto scherzosamente l’ex rossonero. Il quale nella sua carriera ha militato con la maglia numero 45 del Milan in due occasioni diverse: tra il gennaio 2013 e l’agosto 2014, poi nella stagione 2015-2016 in prestito dal Liverpool.
Un giudizio anche sul mercato e sul valore della rosa del Milan: “San Siro non è uno stadio come tutti gli altri, ti mette una certa pressione addosso, serve un carattere forte per giocarci con serenità. Oltre a giocatori tecnicamente forti, la società per questo motivo deve prendere calciatori con una personalità importante, che sopportino certe pressioni”.