Giù le mani da Rafa Leao. Non si placano le critiche sull’attaccante portoghese, nonostante la rete che ha permesso al Milan di portare a casa la vittoria
Vincere in Serie A – come dimostra quest’ultimo weekend – non è facile per nessuno. E’ servita una prodezza di Dimarco all’Inter per conquistare i tre punti, così come il Diavolo, per nulla brillante, si è aggrappato alla sua stella più luminosa per esultare. Gli è bastato dare uno strappa all’ottavo minuto per siglare il gol del successo e zittire gli scettici (almeno così sembrava).
Leao ha giocato da capitano e con la maglia numero dieci sulle spalle e come gli è accaduto spesso nelle ultime due stagioni, i compagni lo hanno cercato insistentemente. E’ stato un punto di riferimento costante per una squadra apparsa in difficoltà sia per il cambio di modulo che per le tante assenze.
Ci ha pensato così il portoghese a togliere le castagne dal fuoco, senza la sua giocata, oggi si sarebbe parlato di un Milan in crisi e invece, si può continuare a lavorare con serenità. Tutti sono uniti attorno al proprio leader tecnico e la fascia al braccio lo dimostra. I compagni sanno che Leao è un calciatore diverso dagli altri, con una qualità superiore.
Non è ancora il campione che potrebbe diventare, ma è certamente uno dei tre attaccanti con maggiore qualità di tutta la Serie A. Poi è solo una questione di gusti, ma Leao in questi anni ha dimostrato di saper far la differenza così come l’ha fatta lo scorso anno Osimhen al Napoli o Lautaro Martinez con l’Inter.
Non ha certamente nulla da invidiare ai tre giocatori sopracitati anche Paulo Dybala, ma i problemi fisici cronici fanno sì che sia un passo indietro. E non c’è certamente Kvara, insistentemente paragonato a Leao la scorsa stagione, che non trova una giocata decisiva ormai da marzo.
Milan, i numeri premiamo Leao
Ma tornando a Leao, è vero che il suo inizio di stagione non è stato brillante, come ci si poteva aspettare, ma nonostante tutto i numeri sono dalla sua parte.
Il portoghese è finito nel mirino della critica per quel disgraziato tacco contro il Newcastle. Un erroraccio, arrivato, però – come qualcuno ha voluto sottolineare – solo perché Rafa si è reso protagonista dell’ennesima grande azione. Ma in questo inizio di stagione, oltre alla rete decisiva di cui abbiamo parlato, contro il Verona, c’è anche il super gol in rovesciata contro la Roma, oltre che il centro, inutile, con l’Inter. Ma è arrivato anche l’assist delizioso, nel poker al Torino, per la rete di Theo Hernandez.
Rafa Leao c’è e lo dimostrano i numeri positivi di questo scorcio di campionato, lo dimostra anche la voglia di rimanere in partita fino alla fine, la voglia di sacrificarsi. Un Leao abulico, che si estranea dal gioco, lo si vede sempre meno e proprio nell’unica partita di Serie A in cui non ha trovato una giocata decisiva, quella contro il Bologna, ha lasciato il campo con i crampi. Un segnale di quanto abbia aiutato la squadra. Un segnale di quanto stia crescendo sotto tutti i punti di vista.
Ma il segnale più importante è quello relative ai numeri: come detto sono positivi nonostante non sia il miglior Leao (di azioni straripanti se ne sono viste meno rispetto ai suoi momenti di massima forma). Quello deve ancora vedersi e questo non può che essere una grande notizia per il Milan e i suoi tifosi.
Il trend delle ultime stagioni ci dice, poi, che da Leao non possiamo che aspettarci grandi cose:
2020/2021 7 gol e 6 assist
2021/2022 14 gol e 12 assist
2022/ 2023 16 gol 15 assist
Queste sono le statistiche delle ultime tre stagioni, che ci raccontano di un Leao in netta crescita. Ma Rafa, per chi se lo fosse scordato, ha trascinato il Milan allo Scudetto e lo scorso anno ha portato il Diavolo in semifinale di Champions, stravincendo il duello a distanza con Kvara, nei quarti di finale, contro il Napoli.
Leao deve crescere ancora tanto e lui lo sa bene, ma la strada intrapresa è quella giusta. Oggi è certamente un grande giocatore, tra i migliori in Serie A. Domani chissà… ma non sarà certo Balotelli.