Boeri spiega qual era il progetto proposto nel caso in cui il Milan avesse realizzato il suo impianto sportivo in zona La Maura.
La società rossonera sta facendo sul serio per la costruzione del nuovo stadio. Ha deciso di puntare sull’area San Francesco di San Donato Milanese, dopo aver riscontrato l’impossibilità di rimanere a Milano.
Com’è noto, il piano originario era quello di realizzare un impianto assieme all’Inter in zona San Siro. Alcuni problemi di natura politica e burocratica, oltre al desiderio di Gerry Cardinale di avere una casa solo rossonera, hanno fatto saltare tutto. Il Diavolo ha cercato comunque di rimanere a Milano, però è naufragata ogni ipotesi.
Il Milan aveva pensato all’area dell’Ippodromo La Maura, non distante da San Siro. Ha fatto delle valutazioni serie, però si è presto scontrato con una grande opposizione di politica e cittadinanza. Saltata questa possibilità, è stato inevitabile rivolgere le attenzioni altrove. San Donato Milanese l’ha spuntata su Sesto San Giovanni e Rozzano.
Stefano Boeri è l’architetto che ha lavorato per una proposta inerente la costruzione dello stadio bosco del Milan a La Maura. Un progetto che avrebbe restituito alla città più di 400 mila metri quadrati di verde ora chiusi da un muro. Era prevista anche una riqualificazione di San Siro con la realizzazione di un grande parco in piazzale Axum dove ora c’è una spianata di cemento. Tutto naufragato.
Boeri al Corriere della Sera ne ha parlato non senza rammarico: “C’è stata una levata di scudi un po’ pregiudiziale, ma credo che la nostra proposta fosse valida sia a livello ambientale sia urbanistico. Il progetto riguardava solo la parte Nord de La Maura, già destinata ad attrezzature sportive e coinvolgeva anche il Meazza”.
L’idea era che il Milan andasse a La Maura in un nuovo impianto sportivo e che l’Inter rimanere in un Giuseppe Meazza riqualificato. Come sarebbe stato lo stadio rossonero? Il noto archistar ha spiegato: “Il nuovo stadio bosco avrebbe occupato 78 mila metri quadrati, mentre altri 17 mila sarebbero stati occupati da uffici, un museo del Milan e il flagship store e funzioni commerciali. Ma tutto il resto de La Maura, più di 570 mila metri quadrati di verde, sarebbero stati trasformati in un grande Parco della Biodiversità con cavalli, fattorie didattiche e boschi, sarebbe stato ridato alla città e soprattutto aperto al pubblico. Ora è circondato da un muro alto tre metri“.
Boeri aveva presentato il progetto al Milan, che sembrava interessato, ma aveva informato anche Comune e Regione. La cosa non è andata in porto, quindi il club rossonero ha preso un’altra direzione e anche l’Inter ha fatto lo stesso p